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Lazio-Udinese, Martusciello: “Fischi meritati. Su Immobile? Meglio non rispondere”

Giovanni Martusciello
Le parole del vice allenatore biancoceleste, intervenuto dopo il triplice fischio della partita direttamente dalla sala stampa dell'Olimpico
Michele Cerrotta

Un ko dal sapore di condanna. La Lazio perde contro l’Udinese e forse dice addio ai sogni di riagganciare la zona europea in campionato. Rimane la Coppa Italia, ma anche tanta amarezza per una stagione iniziata male e proseguita peggio per quanto riguarda il cammino in Serie A. Al termine del match, intanto, è intervenuto in conferenza stampa l’allenatore in seconda dei biancocelestiGiovanni Martusciello. Queste le sue parole.

Momento peggiore. Che avete percepito dalla panchina?

Dalla panchina quello che avete visto tutti. Abbiamo provato a giocare a calcio, a tratti ci siamo riusciti poi è precipitato tutto nei minuti iniziali del secondo tempo. Non capiamo perché sia successo, siamo rientrati in campo con energia e abbiamo preso gol. L’abbiamo rimessa sulla giusta carreggiata e poi abbiamo preso di nuovo gol, diventando sporchi, frenetici e confusionari. Ci siamo messi in mano all’Udinese che pensava solo a distruggere”.

Avete intravisto qualcosa da cui ripartire?

C’è da vederlo per forza, non si può guardare solo l’aspetto negativo che è maggiore rispetto a quello positivo. Se c’è un piccolo raggio di luce, bisogna andare in quella direzione. Faccio questo mestiere da anni, devo vedere questa cosa. Bisogna ridurre l’aspetto negativo isolandosi da un esterno che oggi ci critica. Lo meritiamo. Dobbiamo far breccia all’interno e scavare nel positivo, nell’entusiasmo. Per giocare a calcio con le idee di Sarri serve entusiasmo. Oggi nella seconda parte ho visto una reazione nervosa, ma figlia del momento attuale. Avevamo cinquanta minuti”.

Sono arrivate critiche anche al mister. Come avete ricevuto questa contestazione? Vi sentite in discussione?

Come si sente un allenatore criticato palesemente dai propri tifosi? È dispiaciuto chiaramente. Essere in discussione fa parte del mestiere, è un momento delicato e difficile ma c’è da guardare all’interno, preparare la squadra in una direzione opposta all’andamento che ci circonda. Che non è la causa della Lazio attuale, non sto dicendo sia colpa dell’esterno. Ma che bisogna richiamare aspetti positivi ed eliminare quelli negativi”.

Avete la sensazione di avere ancora la squadra in mano?

Bisogna cercare di andare in una direzione in cui si guarda l’aspetto positivo. Posso anche dirle che ha ragione, che la squadra è fragile e fatica a far gol. Ma non mi porta a un miglioramento. Le cause non so se siano deputate al fatto che non credono nel nostro lavoro. Ma in questo momento siamo in difficoltà di energia mentale, con tre sconfitte che sappiamo come sono arrivate. Alla fine si sommano le sconfitte, ma col Milan e col Bologna c’era stata la prestazione. Su Firenze sono d’accordo, Monaco è stato invece qualcosa di straordinario. Oggi la somma è quella, ma non possiamo andare in questa direzione. Dobbiamo dare alla squadra messaggi positivi, non conosco altre strade”.

Ci sono stati diversi confronti con la squadra, ma quando le cose non vanno sembra che la squadra abbia momenti di frustrazione come nel momento dell’uscita di Immobile. Come vede questi segnali?

Rispondere a questa domanda è complicato, è tendenziosa. Può generare polemiche che a noi non fanno bene, non posso rispondere: se lo faccio si rischia di fare peggio, o meglio. Non lo so. Ma qualsiasi giocatore che esce può fare un commento, ma se si va dietro a questo alimentiamo polemiche. Ed è un gioco che non possiamo fare. Se avessimo vinto magari questa frase sarebbe rimasta nel dimenticatoio”.

Dopo un ottimo primo tempo si sono visti tanti difetti atavici. E Luis Alberto in questo momento sembra fare solo fase offensiva, ma dovete insistere su lui.

La linea si schiaccia troppo, è un concetto difensivo che va avanti da quando Maurizio allena. Oggi i gol arrivano perché non abbiamo reagito in avanti. Il primo gol è stato simile al secondo, non abbiamo attaccato la palla in avanti. È un discorso tattico che ci vede fare densità davanti al portiere, si concede spazio davanti l’area. Oggi è andata male. Luis Alberto per qualità è quello che sposta di più, che sa stare sotto pressione e vede calcio. Chiaro che abbia caratteristiche differenti rispetto ad altri centrocampisti. Ma non si può pretendere che venga a difendere, nonostante lo faccia con i suoi tempi. Il problema di inizio ripresa ci accompagna dall’anno scorso, le abbiamo provate tutte. Poi avviene questa cosa inspiegabile che ci costa punti”.

Il cambio modulo nel finale è una soluzione ripetibile?

Ne parleremo in settimana, se sarà qualcosa da poter allenare. Sul discorso delle palle sporche è una qualità dell’Udinese, poi chiaro che non si riesce a essere sulla seconda palla. Ma oggi il problema è stato di energia che non si è sprigionata nel secondo tempo. Questi due gol sono inspiegabili, nel primo tempo l’Udinese aveva tirato due volte in porta. La partita l’avevamo preparata su questo, l’alternativa era non offendere ma se non lo fai fai giocare loro. In casa non si può fare”.

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