In appena 6 mesi sono innumerevoli i meriti di Marco Baroni in questa Lazio. Dall'aver creato un gruppo in cui anche un fuori lista come Hysaj rende se chiamato in causa fino alla proposta di una idea di gioco coinvolgente ed efficace oltre che estremamente credibile. Non può passare inosservata però anche l'enorme apporto mentale dato a questa squadra, sempre sul pezzo sia in campionato che in Europa. Ed è qui forse che Baroni sta facendo il capolavoro più grande, invertendo anche un trend decisamente negativo legato alle trasferte europee. Il cammino, fin qui, dell'ex tecnico del Verona lontano dall'Olimpico è stato perfetto (3 successi su 3).
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Lazio, la trasferta europea non è più un tabù: Baroni ha invertito il trend
Fatto non abituale per una squadra che da inizio 2000, fino all'arrivo di Baroni, contava 20 vittorie, 25 pareggi e ben 39 sconfitte in 84 trasferte. Numeri a dir poco desolanti. Appena una volta nel 2002/03 contro lo Sturm Graz, il Wisa Cracovia e il Beikta erano arrivati 3 successi consecutivi lontano da casa. Nell'era Lotito soltanto appena in 2 occasioni ne erano arrivate 2 di fila. Un claudicante cammino esterno in Europa però rappresentava il punto debole di questo primo quarto di secolo anche prima dell'attuale presidenza. Nell'era Sergio Cragnotti infatti, in 9 trasferte europee dal novembre 2000 a quello 2002 la Lazio collezionò addirittura 6 sconfitte e 3 pareggi.
Tra Champions, Europa League, Coppa Uefa e Intertoto, in 17 trasferte che vanno dal settembre 2004 al dicembre 2012 i biancocelesti uscirono vincitori soltanto dal campo del Levski Sofia (0-4). Per Caso, Delio Rossi, Ballardini e Reja le trasferte europee hanno rappresentato sempre un grande tabù, fino al 6 dicembre 2012 quando Petkovic calò il poker in casa del Maribor. Con Pioli poi registrati 4 pari e 2 sconfitta in 6 gare lontano dall'Olimpico.
Le trasferte europee sono stati una macchia anche negli anni d'oro con Simone Inzaghi in panchina. Inzaghi che ottenne 4 vittorie su 17 trasferte, oltre che il record negativo di 10 sconfitte. La sua Lazio rimase senza vittorie esterne per 3 lunghi anni: da Marsiglia (ottobre 2018) fino al novembre 2021, quando Sarri espugnò Mosca (0-3 alla Lokomotiv). Un fuoco di paglia, spento da 8 sconfitte, 3 pari e il solo trionfo di Glasgow) nei successivi 12 impegni esterni in Europa.
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