Lazio, tra Inzaghi e Mihajlovic: per la panchina si punta sul DNA laziale

Questo 26 maggio potrebbe diventare ancora più dolce se Simone Inzaghi dovesse firmare con la Lazio, oppure potrebbe farsi amaro se dovesse diventare il giorno della separazione definitiva. Nel frattempo che a Villa San Sebastiano si decino le sorti del club biancoceleste, tra gli addetti ai lavori si provano a decifrare le informazioni che arrivano all'esterno. La priorità in casa Lazio, almeno in teoria, sarebbe il rinnovo nel mister: ma purché avvenga in determinate condizioni. In alternativa, Sinisa Mihajlovic starebbe temporeggiando con il Bologna proprio per l'eventuale chiamata da parte della sua ex squadra. Tutto lascia pensare che, visto che Gennaro Gattuso è passato alla Fiorentina, la società biancoceleste voglia puntare su qualcuno dal DNA laziale. Se non dovesse essere Inzaghi quel qualcuno, potrebbe esserlo Mihajlovic. Proprio di questo, ai microfoni di TMW Radio, ha parlato il giornalista e tifoso della Lazio Riccardo Cucchi:

La permanenza in panchina

"Un bel puzzle. Uno degli aspetti finora più interessanti è proprio il valzer delle panchine. Bisognerà vedere cosa succederà poi sul mercato in un momento in cui i soldi sono pochi. Più facile trovare un buon tecnico che avviare trattative, la priorità per i club italiani è la sostenibilità finanziaria. Speriamo che il calcio sfrutti la sua occasione visto che ad oggi ha vissuto al di sopra delle sue possibilità economiche. Credo che Inzaghi si aspetti delle garanzie tecniche da parte della Lazio. Solo il colloquio potrà fare chiarezza sulle posizioni delle due parti".

L'alternativa

"Mihajlovic è diverso da Inzaghi. L'attuale tecnico biancoceleste ha fatto vedere un calcio più moderno, il suo collega ha una filosofia diversa. Ciò che li accomuna è il DNA laziale. Credo che sia un aspetto, sotto un certo punto di vista, molto importante. Tuttavia mi auguro che Lotito e Inzaghi trovino l'accordo. Sarebbe la soluzione migliore ma non ci sono certezze".