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Lazio-Empoli
La Serie A, così come diversi altri campionato in giro per il mondo, è giunta alla sua prima pausa dovuta agli impegni delle nazionali. Il timore, però, questa volta è tanto. La condizione dei calciatori è ancora precaria e gli impegni delle rispettive rappresentative non faranno altro che aggravare ulteriormente una situazione fisica non di livello. Da quando il coronavirus ha fatto il suo ingresso in scesa gli impegni nel mondo del calcio sono aumentati. Cosa che non permette alle istituzioni di stare tranquille. Il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, è recentemente intervenuto ai microfoni di Rai Radio 1 per manifestare la sua preoccupazione. I fitti impegni ai cui dovranno prendere parte i calciatori, ha spiegato il numero uno della FIGC, rischiano di creare un effetto domino sui campionati:
"Alcuni appuntamenti di marzo sono saltati, questo perché è stato necessario definire il calendario di qualificazione ai prossimi Mondiali di calcio. Ciò ha portato ad uno slittamento. La FIFA, tra settembre e ottobre, ha indicato una finestra aggiuntiva. Si tratterà perciò di due giorni in più che avranno un effetto devastante sui campionati. In questo momento c'è un po' di confusione generale e lo si percepisce anche all'esterno. Assisteremo a situazioni particolarmente in contraddizione tra di loro. Ci saranno giocatori che rientreranno venerdì notte e che poi il sabato seguente dovranno scendere in campo in gare particolarmente importanti".
"La Spagna, tra l'altro, ha deciso di agire per vie legali. Ciononostante, il tribunale di Losanna ha respinto ogni tipo di accusa. Tebas, che è il presidente del campionato spagnolo, ha persino preso in considerazione l'ipotesi di rinviare una o al massimo due giornate. Secondo me, il valore della competizione sportiva non potrà che risentirne. Questa è una finestra che sta creando più disagi e tensioni che altro. Ciò che stiamo vivendo merita una riflessione approfondita".
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