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E’ il caso di fare ricorso o meno contro il Torino al Collegio di Garanzia? Pur sapendo di perdere, la Lazio andrebbe avanti per portare avanti la sua questione di legalità, ma poi le toccherebbe fare i conti col calendario della Serie A: senza il terzo grado di giudizio, la Lega potrebbe far recuperare il 29 aprile la sfida, altrimenti rimarrebbe solo il 19 maggio come data, in mezzo al derby e all’ultima giornata. Ieri intanto, come atto d’ufficio dovuto al richiamo del Giudice Sportivo e alle motivazioni della Corte Sportiva, il pm Chiné ha aperto sul “comportamento sleale” del Torino un’inchiesta. Lo aveva fatto anche col Napoli e l’avvocato Grassani ricorda: «Il club venne prosciolto anche dalle indagini della Procura federale. La decisione del Collegio di Garanzia del Coni è argine insuperabile. Se una Asl stabilisce uno stop, una gara dev’essere rinviata e giocata». E il legale granata Chiacchio rincara: «Io sono contento che sia stato aperto un fascicolo, ma verrà archiviato dopo tre giorni con ogni prova documentale fornita. Piuttosto il legale della Lazio Gentile ha parlato di truffa e il Torino sta valutando la querela».
CASO TAMPONI
Attese anche le motivazioni del Tribunale Federale dopo la sentenza di condanna della scorsa settimana. Lotito e i medici Pulcini e Rodia puntano in secondo grado a scrollarsi di dosso, rispettivamente, 7 e 12 mesi di squalifica, ma tira un’aria strana. In casa Lazio c’è il timore che la Corte d’Appello presieduta dal presidente Torsello, a cui è ricorsa anche la Procura, possa rialzare l’inibizione del presidente per farlo decadere in Figc con 12 mesi (già due accumulati nell’ultimo decennio) e un giorno dalla sua carica. Insomma la caccia a Lotito continua.
Cittaceleste.it
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