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Noslin
Il peso addosso dell'essere "il colpo più oneroso" di una campagna acquisti, ai blocchi di partenza, ricca di punti interrogativi. Arrivato per muoversi da prima punta, trasformato in assoluto jolly d'attacco dopo l’avvento a Formello del già imprescindibile Dia. Il primo capitolo della storia tra Tijjani Noslin e la Lazio, seppur appena iniziato, è già ricco di colpi di scena. Il sorriso sempre scolpito, la disponibilità e l'affetto dimostrato fin da subito a quei tifosi che lo hanno accolto al meglio ma comunque rimasti in attesa di uno squillo dopo un avvio a rilento.
Poi la follia di Amburgo, dove la sua gara dura appena 3 minuti, chiusa in anticipo per una gomitata galeotta. Una risposta a Torino era dunque attesa, al netto del minutaggio concessogli da Baroni. E se nella trasferta europea il finale è stato amaro, nella casa del Toro bastano 5 tocchi (il conto dalla prima palla addomesticata fino alla rete) per addolcire la partita di TJ. L'ex Verona si riscatta in appena 22 secondi, questo il tempo trascorso dalla ripresa del gioco al momento del suo ingresso (88’35”) al gol del momentaneo 1-3 (88’57”).
Rete alla fine dei conti decisiva, che è valsa la differenza con i granata e che ha vanificato il gol da cineteca di Saul Coco. La replica di Noslin è dunque arrivata subito: l'unica possibile dopo i fatti di Amburgo. Ma se le risposte che l'olandese dovrà dare sono ancora tante, la certezza è che, per ora, la Lazio ha in Noslin l’uomo dei pochi secondi a cui non piace perdere tempo. Nel bene e nel male.
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