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Lazio, Tchaouna: “Sogno la Champions e il Mondiale. Baroni? Mi arrabbio quando…”
Intervenuto ai microfoni di Canal+ nello speciale "Decollo imminente" Loum Tchaouna si è raccontato, dagli inizi con il Rennes fino ai sogni per il futuro e le ambizioni con la maglia della Lazio. "Cosa faccio? Ora mi sto liberano dei vestiti che non uso più, piuttosto che gettarli preferisco regalarli. In particolare li mando in Africa, in Ciad: sono nato lì, la mia famiglia è lì, quindi cerco di aiutare il più possibile con quello che ho. Non posso dimenticare mai da dove vengo. Il Rennes? È stato un po' difficile, inevitabilmente dopo l’esordio avrei voluto giocare di più. Sono rimasto un po' deluso dal fatto che non abbia avuto un seguito.
La Lazio è un grande club quando si parla di storia. Anche arrivarci non è un'impresa da poco. È un passo in più. E il sogno è quello di arrivare il più in alto possibile. Questo è lo spogliatoio, e qui il mio posto. Lì c’è Dia, di là Guendouzi. Ah, stavo dimenticando il più importante, la leggenda vivente: Pedro. Rispetto alla Salernitana, la Lazio è un passo avanti. Le infrastrutture sono un po' più sviluppate. Quando sono arrivato qui sono rimasto stupito perché non mi aspettavo di avere così tante cose così vicine e a disposizione. Questo è il segno dei grandi club. Poi c’è la palestra, con i dati GPS delle partite.
Ecco lì si può vedere il nostro secondo allenatore che si allena. Tutti lavorano sodo, ci trasmettono anche in campo la determinazione per vincere. Mi piacerebbe vincere un trofeo, è sicuramente uno dei miei sogni. Grazie all’aiuto del mio stilista, poi, posso sentirmi bene anche quando mi vesto. Stare in panchina? Sul momento mi fa arrabbiare, a volte sono anche molto frustrato, con me stesso e con l'allenatore. Ma poi è una sua scelta e sta a me dimostrare ancora di più. So che posso giocare la Champions League, la Coppa del Mondo, posso fare tante cose. Sono tutte cose che ho in mente e ci sto pensando, quindi devo lavorare per raggiungerle".
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