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Nuno Tavares e Pedro
Non è contenibile Nuno Tavares: non sembra esserlo, date le velocità a cui viaggia in ogni match abbinate alla qualità che mette ogni volta che ha il pallone tra i piedi e alla sostanza che impone sul suo lato agli avversarsi. La forma è quella dei giorni migliori, la concentrazione è sempre altissima, al netto di un rosso per doppia ammonizione evitabile, e non si esaurisce fino a quando non è costretto a lasciare il terreno di gioco.
In otto partite giocate, ha già messo a referto ben otto assist, senza però mai servire lo stesso compagno: Castellanos, Dia, Gila, Guendouzi, Zaccagni, Noslin, Vecino e Pedro. Tutti assistiti con un cross, tutti assistiti con il mancino, tranne Noslin, bravissimo a dribblare prima un difensore e poi lo stesso Tavares che lo aveva servito col destro dopo una cavalcata di almeno cinquanta metri contro il Genoa.
Gli manca solo il gol, ormai: il laser pass effettuato ieri per servire Pedro a centro area è da stropicciarsi gli occhi per esecuzione ed idea, perché la naturalezza e la bravura nel servire l'ex Barcellona sta soprattutto nel vedere quella linea di passaggio, chiara ed evidente a chi osservava la gara davanti ad un qualsiasi monitor, meno per chi la partita la stava giocando a trecento all'ora.
Ci ha provato in tutti i modi a segnare contro il Genoa, mentre ieri ha cercato la porta forzatamente su una punizione, con il pallone terminato circa uno o due metri al di sopra della porta difesa da Audero. Arriverà, forse, la tanto attesa gioia personale, ma intanto la Lazio si gode il suo gioiello più luminoso ed i suoi otto assist, che iniziano a sembrare sempre più un appuntamento abituale ma che non stancano mai i tifosi e i calciatori biancocelesti.
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