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Lazio, Tavares da rivedere: il treno non parte e Dumfries stravince il duello

Nuno Tavares
Il terzino portoghese classe 2000 stecca il match contro l'Inter ed è la rappresentazione perfetta della sconfitta bruciante patita ieri sera
Edoardo Pettinelli Redattore 

È, purtroppo, un momento di analisi in casa Lazio. La serata shock allo stadio Olimpico è pesantissima, l'Inter ieri ha annientato i padroni di casa incapaci di trovare una reazione nervosa tale da evitare l'umiliazione poi subìta. Al di là, poi, delle responsabilità dei singoli interpreti resta il fatto che i biancocelesti ieri abbiano perso contatto con la gara che, a mano a mano, ha visto poi i nerazzurri prendere il largo in tutte le zone del campo fino di fatto ad annichilire completamente i padroni di casa.

Chi ieri non è mai entrato in partita è stato Nuno Tavares. A Napoli e contro l'Ajax aveva ritrovato il campo dopo la lesione di basso grado a carico del semimembranoso della coscia sinistra rimediata con la sua Nazionale. E lo aveva fatto, tra la titolarità contro la squadra di Conte e l'ingresso ad Amsterdam, con due prestazioni di livello assoluto, nelle quali aveva impressionato, di nuovo, i tifosi biancocelesti tra sgroppate e giocate ad altissima intensità.

Ieri, invece, il treno biancoceleste è rimasto fermo al punto di partenza. Ci ha provato dopo pochi minuti con una sua classica avanzata, contenuta però dalla difesa dell'Inter. Le sue avanzate si esauriscono presto, contemporaneamente al resto della squadra. Nel primo tempo è il suo il lato individuato da Inzaghi per fare male ai biancocelesti, i nerazzurri lavorano spesso con il pallone sulla corsia offensiva di destra e porta tanti uomini a sostegno da quel lato.

E alla fine bucano da quel lato gli ospiti: dopo il gol del vantaggio su rigore trasformato da Çalhanoğlu, l'Inter accelera vorticosamente e parte in contropiede, Dumfries viene servito e Tavares è sia disallineato con il resto della difesa che in ritardo sull'uomo, l'esterno olandese mette un cross pericoloso di prima e Marusic, che aveva fatto la diagonale difensiva per coprire un buco lasciato da Patric, buca l'intervento e lascia Dimarco libero di scaricare in porta il pallone del doppio vantaggio.

Al rientro in campo il numero 30 rimane uno dei più propositivi: probabilmente l'unica nota positiva della sua partita, nel complesso forse è l'unico biancoceleste in campo che ha provato per tutta la durata della partita a provarci. Ma non basta: rimane nullo in fase propositiva, mentre nella sua area di rigore si fa sorprendere malamente di nuovo da Dumfries, che converge centralmente su un suggerimento di Bastoni e di testa infila Provedel per il gol del momentaneo 0-4.

È lui l'incarnazione della sconfitta scioccante contro l'Inter. Sempre lodevole, stanco sì ma mai disposto a mollare, sempre attento e pulito e più che propositivo in avanti. Fino a ieri, come detto. Adesso per lui come per il resto della squadra c'è da rimettere subìto tutto sui giusti binari, una sconfitta del genere può davvero minare la serenità e lo spirito del gruppo. Così come, nel caso specifico di Tavares, può incidere tanto nella testa di un calciatore che finora ha fatto una stagione assolutamente straordinaria.