Lazio-Sturm Graz, Stegemann pessimo: cerca i riflettori e li trova

Primo Tempo

Partita che inizia a ritmi blandi con il fischietto tedesco chiamato la prima volta in causa al 6° minuto per un fallo su Zaccagni che comincia la gara sulla falsa riga di come aveva conclusa la gara in Austria. Stegemann al 9° è troppo clemente con Prass che trattiene vistosamente Lazzari in ripartenza: giusto il fischio ma il giallo sembrava netto. Al 20° è ancora Zaccagni a impensierire la retroguardia austriaca: Ingolitsch lo placca, il fischio arriva ma il cartellino resta ancora nel taschino di Stegemann. Un minuto dopo stesso duello ma epilogo diverso con il fischietto tedesco che questa volta sventola il giallo sotto il naso del terzino dello Sturm Graz. Partita che inizia farsi partiolarmente fisica e al 25° l'arbitro richiama Luis Alberto e Stankovic dopo che il centrocampista serbo era entrato veementemente sullo spagnolo che poi gli ha rivolto qualche parola non proprio amichevole. Altro accenno di rissa dopo un minuto dopo che Kiteishvili caduto in area senza contatto si è visto invitato a rialzarsi da Lazzari. L'arbitro placa gli animi mostrando il giallo ad entrambi. Giusto il fuorigioco sul gol di Hysaj. Netto il rigore al 42° quando Affengruber stende in area Zaccagni con conseguente ammonizione del difensore. Espulsione assurda per Lazzari che andando a terra tocca il volto a Prass e Stegermann che sul finire di primo tempo perde la partita dalle mani.

Secondo tempo

Ripresa che parte immediatamente forte dal punto di vista dell'agonismo. Chiesto subito il secondo giallo per Immobile (ammonito sullo scadere del primo tempo dopo il rosso a Lazzari) ma Stegemann questa volta prende la decisione giusta. Male sia l'arbitro che il Var sul gol del pareggio dello Sturm Graz che non ravvisa il fallo di Ajeti su Gila. Partita che dopo il gol d  i Pedro si incattivisce ancora arriva al 74° l'ennesimo giallo, questa volta ai danni di Prass. Nessuna altra emozione dal punto di vista della moviola ma a Stegemann bastano i primi 45 minuti per dimostrarsi non all'altezza di un campo europeo.