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Lazio, stimati ma senza spazio: il paradosso di Kamada e Pellegrini

Kamada
Daichi Kamada e Luca Pellegrini trovano poco spazio in questa Lazio pur godendo della stima di mister Sarri

Più volte abbiamo parlato della benedetta abbondanza di cui può godere Maurizio Sarri. Il mister biancoceleste, il più fortunato tra quelli dell’era Lotito, può contare su una rosa lunga che comprende almeno due giocatori per ruolo. E se la gode tutta, quest’abbondanza, anche rivedendo alcune delle sue credenze. Sarri è storicamente scettico al turnover ma i ritmi del calcio contemporaneo - che tanto lo contrariano - lo obbligano a ragionare in termini di alternanze e risparmi di energia. Poco male: non mancano, mai come in questo momento, i mezzi per poterlo fare. Tuttavia, ci sono giocatori che stanno faticando a trovare spazio.

Dilemma Kamada

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Quello di Daichi Kamada sta diventando, sempre più, un dilemma. Sarri lo ha fortemente voluto per affidargli l’eredità del patrimonio lasciato da Sergej Milinkovic-Savic ma, dopo un buon avvio, sta trovando sempre più difficoltà a scendere in campo. Questioni di equilibrio: o lui o Luis Alberto – per il momento – ha detto Sarri. Il buon impatto che ha avuto in Lazio-Fiorentina ha riposto il dilemma: a Sarri piace tanto ma Guendouzi – che piace altrettanto – riesce a garantire più equilibrio e interdizione. Dopo l’ultima partita è tornato a sperare, Daichi. Spera in una maglia da titolare, domani sera, in Bologna-Lazio. Ma al momento parte da dietro: il centrocampo Luis Alberto-Rovella-Guendouzi rimane quello favorito per affrontare i felsinei.

Giallo Pellegrini

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Anche Luca Pellegrini sperava di giocare di più. Sarri non gli concede una maglia titolare da Lazio-Atletico. La motivazione l’ha spiegata proprio l’allenatore toscano: è un terzino troppo offensivo e dinanzi alle squadre dagli esterni forti fa fatica ad affidarsi all’ex Juve. Ecco, seppure anche Pellegrini stia incrociando le dita, domani sera è probabile che si vada verso la conferma di Lazzari e Marusic. O al massimo, con Hysaj al posto dell’italiano. Sulla stima di Sarri non ci sono dubbi, è stato lui a rivolerlo dopo i 6 mesi della passata stagione, ma rimane la difficoltà oggettiva di poterlo schierare con continuità.

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