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Lazio, Stendardo: “Baroni sottovalutato, ma serve un miglioramento dietro”

Stefania Palminteri Redattore 
L'ex difensore biancoceleste ha parlato del momento della Lazio di Baroni dopo il ko esterno di misura contro la Juventus di Thiago Motta

L'ex difensore della Lazio Gugliemo Stendardo, ai microfoni di Radiosei, ha raccontato la sua esperienza e i suoi sogni da allenatore, per poi parlare dell'attuale momento che sta vivendo la squadra di Baroni dopo la sconfitta contro la Juventus. Queste le sue parole: “L’Uefa Pro è il corso che ho acquisito e che abilita ad allenare in Italia ed in Europa ai massimi livelli. Per me è un punto di partenza perché getta la base per evolversi ed approfittare di occasioni utili per dimostrare il mio valore. Il calcio è stato sempre al centro degli studi giuridici che ho fatto, oggi la figura del tecnico è cambiata, è un manager con competenze specifiche e flessibili che riguardano anche la psicologia del gruppo che va gestito.

Juventus-Lazio? E’ abbastanza palese l’errore del Var in Lazio-Juventus. Non è stato visto il gesto antisportivo di Douglas Luiz che andava espulso. La partita lì è cambiata. Nonostante l’ingiustizia ho visto una squadra ben messe in campo che non ha concesso molto alla squadra di Motta. La Lazio deve subito ripartire, perché vedo una squadra gagliarda, che lotta, gioca e sta costruendo un bel futuro.

Baroni è stato sottovalutato. La Lazio è il punto più alto della sua carriera, ma l’anno scorso ha fatto un capolavoro a Verona. E’ arrivato nello scetticismo più totale. Si è adattato alle caratteristiche dei giocatori, ha trovato l’abito giusto alla squadra nelle scelte e nella comunicazione semplice e chiara. E’ una persona che piace con competenze importanti. La squadra sta rispondendo alle sue sollecitazioni, lottando e divertendosi.

 Serve un miglioramento in fase difensiva, ma crea tante palle gol, attacca gli spazi con più uomini. Tavares, poi, è un giocatore strepitoso. Ha volte porta tanto palla, ma perché si fida molto della sua energia e fisicità. Non conta il modulo, è la predisposizione al sacrificio che ho visto dopo l’espulsione di Romagnoli con la Juventus che fa la differenza. La partita a livello difensivo è stata quasi perfetta, anche grazie al lavoro degli attaccanti. Rovella ha delle grosse qualità in fase di possesso, ma soprattutto ha una grande corsa in fase di non possesso. Con Guendouzi forma una coppia a centrocampo di grande quantità e qualità”.