- Lazio News
- Calciomercato
- Rassegna Stampa
- Serie A News
- Pagelle
- Primo Piano
- Video
- Social
- Redazione
news
Lazio, Sport e Salute condannata a risarcire: “Ha distrutto il Flaminio”
Dopo quasi cinque anni di contenzioso tra Campidoglio e la società Sport e Salute, arriva la sentenza. L'ex Coni Servizi Spa dovrà risarcire ben 7,3 milioni di euro al Comune a causa delle condizioni in cui versa lo Stadio Flaminio. L'impianto sportivo è in stato totale d'abbandono già dal lontano 2013, anno in cui Sport e Salute ha riconsegnato la struttura nelle mani del Campidoglio. Ci sarà ricorso in appello, ma non è escluso che si arrivi ad un accordo con il Comune.
Negli ultimi mesi, il Presidente Lotito ha effettuato diversi sopralluoghi insieme a uomini del settore per cercare di consegnare lo Stadio Flaminio ai tifosi biancocelesti. Diversi i punti di scontro tra il numero uno laziale e Alessandro Onorato, assessore allo Sport. Tra questi, la capienza: la Lazio vorrebbe arrivare almeno a 45mila posti a sedere, partendo da una base di 25mila. C'è però un precedente che non gioca a favore di Lotito, risalente al 2012. All'epoca, la Federazione italiana rugby aveva chiesto l'ampliamento dell'impianto sportivo fino a 42mila posti a sedere. La richiesta fu subito bocciata da parte del Comune a causa di impedenze archeologiche e architettoniche.
Al momento la situazione è bloccata. Il Comune chiede di presentare il progetto finale, mentre Lotito vuole delle garanzie sulla fattibilità dell'intervento. Il Campidoglio è sicuro che alcuni dei vecchi vincoli siano superabili, per questo il discorso è ancora in ballo. La sentenza nei confronti di Sport e Salute potrebbe rallentare le trattative.
La fotografia dello Stadio, al momento, è da brividi. Entrambe le Curve sono a rischio crollo, mentre i vari locali sono deteriorati da varie infiltrazioni provenienti dalle gradinate. Le tribune prestano diverse lesioni, mentre i canali di raccolta delle acque sono ostruiti. Il fattore comune è la mancata manutenzione che ha portato all'attuale situazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA