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Martusciello
Al termine della rotonda vittoria della Lazio sullo Spezia, è intervenuto direttamente dalla sala stampa dello stadio Olimpico l'allenatore in seconda dei biancocelesti, Giovanni Martusciello. Di seguito le sue risposte alle domande dei giornalisti presenti.
Terza vittoria consecutiva, terzo clean sheet consecutivo. Che partita è stata oggi e a che punto è la Lazio?
“Partita insidiosa perché venivamo da una sosta, molti ragazzi non si sono allenati con noi e gli altri sono arrivati alla spicciolata. Anche l’orario della gara, bisognava velocizzare tutte quelle che sono le preparazioni. Alle 9 già eravamo con il piatto di basta. E poi anche il nome della squadra avversaria. Sono aspetti che potevano farci inciampare in qualcosa, ma abbiamo mostrato solidità. I numeri lo stanno confermando e premiano il lavoro che si sta facendo. Ma non ci si può accontentare”.
Immobile come sta? Cambio precauzionale?
“Ciro si è allenato ieri, la paura che potesse intossicare quella zona lì c’era. Per questo poi lo abbiamo sostituito, il risultato lo permetteva. Lo stesso discorso vale per Lazzari. Ma Ciro è un ragazzo che anche se non fa gol dà esempio, non molla mai. È un giocatore che fa fare il salto di qualità nelle squadre facendo crescere gli altri. C’era questa polemica della Nazionale, ma basti pensare che lui si è allenato solo ieri”.
Sappiamo le parole di elogio di Sarri sui tifosi della Lazio. Lei come vive questo ambiente ritrovato e così tante persone allo stadio?
“Sono straordinari. In casa o fuori c’è un entusiasmo che ci fa vincere quattro o cinque gare in più rispetto alle solite. Sono cose che ci premiano. Viviamo per queste così: dopo il lockdown trovare una situazione simile è per noi incredibile. Me ne accorgo anche quando parlo con i magazzinieri, che sono anche tifosi. È come stare in curva. C’è un senso di appartenenza che ti entra dentro. Vedere la Curva così, continuare questo tifo continuo, è da brividi”.
Volendo trovare un difetto, nelle ultime giornate concedete tanti tiri dal limite. È perché i difensori si fidano tanto del portiere e delle loro scivolate? Anche Sarri contro il Napoli aveva evidenziato il problema.
“Noi dobbiamo fare in modo che gli avversari non arrivino lì. È questo l’obiettivo che stiamo cercando di migliorare, vogliamo allentare il pericolo da Provedel. A volte non ci si riesce e in questi casi bisogna usare mezzi differenti. Qui entra in gioco la qualità individuale, che sposta tutto all’interno di un meccanismo tattico. A volte ci si riesce e a volte no, ma quella è la direzione. Ma Sarri fa questo, è il nostro obiettivo: non vogliamo stare dietro. Oggi lo Spezia qualche pericolo ce l’ha creato, poi siamo stati bravi a farli passare sottotraccia. Ma in novanta minuti ci sta qualche errore, l’importante alla fine è raggiungere il desiderio generale, non prendere gol”.
Come sta Patric?
“Ha avuto un problema gastrico, aveva mal di pancia”.
Zaccagni ha risposto in campo alla mancata convocazione in Nazionale: può essere stato motivato da questo?
“È un giocatore straordinario, preso per fare queste prestazioni. Lo stimolo non deve essere una mancata convocazione, ma ogni allenamento. E lo sta facendo. In questi quindici giorni ha lavorato bene come gli altri. Poi la bravura avversaria a volte fa la differenza, ma le risposte deve darle perché è un giocatore forte e talentuoso”.
In queste prime 8 giornate i numeri sono diversi da quelli della scorsa stagione. Cosa è cambiato?
“Il tempo, i ragazzi hanno acquisito delle cose su cui si lavora da oltre un anno. Le individualità inserite ci fanno fare il salto di qualità. Noi alleniamo in una direzioni, ma sono le prestazioni individuali a farci fare il salto”.
Quanti cambi ci saranno a Graz?
“Non lo so, lo vedremo”.
Provedel è il portiere perfetto per una squadra di Sarri vista la mentalità? Oggi ha letto in anticipo ogni azione.
“La domanda da porsi è perché Provedel arriva a questo palcoscenico a questa età. Noi siamo contenti di averlo preso, così come Maximiano. Vengono allenati bene, questo poi sposta alla fine. Il portiere deve saper parare, ma la differenza in Provedel la fa che non molla mai. In ogni secondo di allenamento si muove come fosse l’ultimo. È un ragazzo straordinario”.
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