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Luca Gotti
La Lazio vince e convince e dopo la Cremonese archivia la pratica Spezia con un altro 4-0. Nel lunch match dell'Olimpico partita perfetta per i biancocelesti che oltre al passivo netto imposto ai liguri aggiunge il terzo clean sheet consecutivo (il quarto in campionato). Al triplice fischio di Luca Sacchi l'allenatore spezzino Luca Gotti ha commentato in conferenza stampa la netta sconfitta dei suoi ragazzi.
Tra tutte le squadre incontrate cosa l’ha stupita della Lazio?
“Riguardo al clima ho trovato una bella atmosfera. La squadra non mi ha sorpreso, la conosco bene: ha qualità”.
Il problema di oggi è stata la difesa? Come mai queste difficoltà sugli esterni?
“Nel calcio è difficile ci siano cose singole, ci sono concause. La scelta di Kiwior era per non spostare troppi giocatori. Per esempio c’è da dire che non bisogna dimenticare la forza degli avversari. Felipe Anderson ha dimostrato di essere in queste prime 8 nella forma migliori. Zaccagni stesso sta facendo benissimo. Dopo cinquanta secondi prendi un rigore, Ampadu viene ammonito. È il presupposto per cui non esce su Zaccagni nel primo gol. Ci sono cose che si innescano l’una con l’altra”.
Tutta la squadra è sembrata non riuscire a fornire la prestazione vista a Napoli. A Napoli abbiamo anche chiuso meglio a centrocampo, oggi la sofferenza è stata in ogni zona del campo.
“Non è questione di prenderli alti o di prenderli bassi. Anche 10 o 15 metri di differenza regalano degli spazi diversi che la Lazio è riuscita a sfruttare molto bene. Per quasi tutto il primo tempo non avevamo le misure giuste per questa partita. Si poteva risolvere solo vincendo duelli individuali, ma non ci è riuscito. Non abbiamo sempre rinunciato a far male alla Lazio. Io sono contento della prestazione di Gyasi e Nzola. Non hanno fatto male dal mio punto di vista, un gol lo avremmo meritato”.
A volte la vostra pressione alta è sembrata quasi essere controproducente per il palleggio della Lazio. È stata bravura della Lazio o la vostra pressione non è stata così rigorosa?
“Probabilmente entrambe le cose: una pressione non adeguata e insieme la bravura della Lazio. Questo presupposto crea uno contro uno che bisogna saper risolvere”.
In 5 delle 8 giornate avete preso gol nella prima mezz’ora. È un difetto della sua squadra o ha già in mente dei tasti da toccare?
“Non so veramente cosa dire. Si cerca di essere più aggressivi possibile, di non stare a guardare la partita. Questa cosa ogni tanto ti porta in vantaggio, in altre occasioni dà più opportunità all’avversario di farti male. La nostra squadra è giovane e all’inizio di un percorso”.
Lei ha lavorato con Sarri al Chelsea. Dove pensa che questa Lazio possa arrivare con Sarri?
“Non ne ho idea, è abbastanza ovvio che la Lazio abbia giocatori di eccellenza che possono ambire a qualsiasi palcoscenico. Poi è probabile che ci siano sulla carta delle squadre più attrezzate della Lazio. Ma tutti gli addetti ai lavori lo scorso anno dicevano la stessa cosa del Milan”.
C’è uno Spezia casalingo che fa tremare tutti e uno da trasferta che appare debole dal punto di vista mentale?
“È vero che la squadra oggi è entrata un po’ molle, ma non direi debole mentalmente. In ogni caso di fatto c’è grande differenza tra casa e trasferta. Cercherò di fare in modo che fra qualche partita nessuno possa rifare questa domanda”.
Com’è il suo rapporto con Sarri?
“Non è quel tipo di rapporto di chi si bacia e si scrive. Non è nelle mie corde né nelle sue. Ci sono cose che da uomini abbiamo capito l’uno dell’altro e questo ci basta”.
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