Il momento della Lazio è inevitabilmente da considerare estremamente delicato. Considerare fallimentare quanto fatto fino a questo momento è comunque un errore da non commettere ma ridimensionare la squadra di Sarri inesorabile. La Lazio non era una squadra da scudetto dopo Bergamo e non è una squadra morta dopo le due sconfitte con Salernitana e Feyenoord. Bisogna abbandonare il catastrofismo che è solito accompagnare alcuni tifosi che giustamente credono sempre in questa Lazio e rimangono delusi dopo due passi falsi consecutivi. Spetterà ora a Sarri il delicatolavorodi ricompattare un gruppo a cui comunque non dovrà mancare il sostegno di quei tifosi spettacolari che, imperterriti, seguono ovunque la propria squadra. Per parlare di questo momento e non solo, ai microfoni ufficiali della società, è intervenuto l'ex biancoceleste Ruben Sosa.
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Lazio, Sosa: “Il derby è come una finale. I tifosi stiano con la squadra”
L'ex stella biancoceleste Ruben Sosa intervenuto ai microfoni ufficiali della società ha analizzato il delicato momento della squadra di Sarri
"Amarildo per me è un grande amico, ne abbiamo vissute tante insieme. La Lazio era come una grande famiglia, il coro dei tifosi per noi è un grande orgoglio. Avevamo una bella squadra, sono rimasto legato a tutti. Vedrò il derby, che è come una finale. Nei derby non c’è un favorito anche se la Lazio gioca meglio. La Lazio adesso deve competere per le coppe. Non si può pensare allo scudetto ma per la Champions può dire la sua. I tifosi ora devono essere vicini alla squadra, non devono mollare mai".
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