di Gabriele Meuli
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Lazio, il sogno rimane il Flaminio: il piano della società
E' ancora lunga la strada che porta al Flaminio per la Lazio, nonostante siano stati mossi i primi passi. L'incontro tra Lotito e Gualtieri è infatti il primo di numerosi tasselli per completare il quadro. Sono stati diversi i sopralluoghi da parte del patron biancoceleste nello Stadio progettato nel 1959 da Pieri Luigi Nervi, a testimonianza che gli studi e le idee vanno avanti. Tra fine settembre e inizio ottobre è previsto un nuovo incontro in Campidoglio: a quel punto, la Lazio presenterà i risultati degli studi e, nella migliore delle ipotesi, uno studio di fattibilità con un piano economico finanziario.
Si tratta di - circa - 250 milioni di euro in investimenti, parte dei quali potrebbero essere finanziati da un partner esterno. Oltre alle specifiche economiche, nelle quali Lotito vorrebbe estendere la durata della concessione a oltre vent'anni, bisognerà presentare anche quelle tecniche. I nodi principali riguardano sempre parcheggi e mobilità, oltre all'impatto acustico in una zona ad alto tasso di residenzialità. Inoltre, c'è la questione sulla tenuta del cemento armato. Il Flaminio è sotto la tutela della soprintendenza speciale delle Belle arti di Roma dal 2018, che dev'essere riqualificata ma non stravolta. E' questa la preoccupazione della Fondazione Nervi.
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Anche per questo, la copertura del secondo anello, avverrebbe con una struttura esterna, che non intacca quella costruita dai Nervi. Una volta presentato il progetto, gli uffici del dipartimento Sport valuteranno la solidità dei documenti e, qualora i pareri dovessero essere positivi, potrà essere istituita la conferenza di servizi preliminare.
I passaggi decisivi
—Lo step successivo è il passaggio in giunta così da ottenere la delibera e l’approvazione nell’Assemblea capitolina dell’interesse pubblico. In questa la Lazio riceverà indietro il progetto con le prescrizioni ed eventuali modifiche da apportare. Dopo essersi allineati su un disegno comune si arriverà al progetto esecutivo, che darà il via a una nuova conferenza dei servizi decisoria. Poi, se tutto dovesse andare per il verso giusto si procederà con l’avviso pubblico per l’affidamento della concessione e con l’inizio dei lavori.
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