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La Lazio si rialza al Maradona! Prima la sofferenza, poi lo show: Napoli domato

Michele Cerrotta

I biancocelesti soffrono all'inizio, poi dominano nel secondo tempo e portano a casa tre punti pesantissimi nel fortino del club partenopeo

È al Maradona di Napoli, contro i campioni d’Italia, che la Lazio è chiamata a rialzare la testa dopo due sconfitte in altrettante gare. Sarri conferma Kamada e lancia Hysaj, Rudi Garcia ritrova Kvaratskhelia dal 1’. E al georgiano bastano circa duecento secondi per mettere in difficoltà la Lazio e far capire a Marusic l’andazzo della serata. Il montenegrino è però bravo prima a respingere sul tiro dell’esterno e poi, dieci minuti dopo, a contrastare il pericolosissimo colpo di testa di Osimhen. Nel mezzo, pochissima Lazio e tantissimo Napoli: il primo quarto d’ora scorre via come previsto, con i biancocelesti schiacciati e attenti a non concedere spazio. Passano i minuti, non cambia il copione: serve allora uno splendido Provedel al 21’ per togliere la palla da sotto il set e deviare in angolo il tiro di Kvaratskhelia. Miracoloso il portiere biancoceleste. Improvvisamente fiscale Colombo al 25’.

Proteste di Zaccagni dopo un contrasto, l’azione può continuare ma l’arbitro ferma il gioco per ammonire il biancoceleste. Passano cinque minuti e improvvisamente succede l’impensabile. Aveva promesso un’altra prestazione Luis Alberto, di prendersi la squadra sulle spalle: detto fatto. Lazio in avanti, Felipe Anderson mette dentro per il Mago, che si inventa una genialata e, di tacco, buca Meret portando in vantaggio la Lazio. Ma è solo un’illusione. Da un tacco a un altro, passano due minuti e Zielinski calcia verso la porta dopo una respinta della difesa biancoceleste. Romagnoli devia col tacco e inganna Provedel: pareggia il Napoli. Al 34’ ammonito anche Rudi Garcia per proteste. La partita si vivacizza e si accende finalmente anche Felipe Anderson: doppio dribbling e conclusione, Juan Jesus devia in angolo e Kamada si lamenta, tutto solo al centro dell’area.

Proprio il brasiliano esagera al 43’ al limite della propria area: decisivo Cataldi nel salvare i biancocelesti. I due minuti di recupero non cambiano il copione del primo tempo, che va così in archivio. Si riparte senza cambi, ma ancora con il Napoli in attacco: ci prova Zielinski dopo trenta secondi, altro miracolo di Provedel. La Lazio trova forza dalle difficoltà: ancora bravissimo Felipe Anderson al 52’ ad andare via a Zielinski, galoppata sulla fascia poi il cross rasoterra su cui è ancora una volta geniale Luis Alberto. Il Mago lascia scorrere sotto le gambe, la palla arriva a Kamada che è bravissimo col sinistro a riportare in vantaggio la Lazio e segnare il suo primo gol ufficiale in biancoceleste. Passano nove minuti e ancora una volta Colombo protagonista: stessa situazione di Zaccagni, stessa protesta di Luis Alberto e altro giallo.

Al 65’ arrivano i primi cambi: fuori Kamada, dentro Guendouzi che viene subito buttato nella mischia da Sarri. Un minuto dopo nel Napoli fuori Olivera e Kvaratskhelia, dentro Mario Rui e Raspadori. L’impatto del francese sarebbe subito devastante: due tocchi di palla, due gol creati. Prima con l’assist per Zaccagni, poi con un grande tiro a giro. In entrambi i casi le reti vengono annullate per fuorigioco di Zaccagni: minimo il primo, ininfluente il secondo. Ma Colombo continua nella sua personale e incomprensibile crociata. Al 75’ fuori Politano e dentro Lindstrom. Cambia anche Sarri cinque minuti dopo: fuori un ottimo Felipe Anderson e Hysaj, dentro Pedro e Pellegrini. Il Napoli ora è tutto una vanti per cercare il pari: Rudi Garcia va all-in, fuori Zielinski e dentro Simeone. All’88’ arriva il giallo per Sarri: ammoniti entrambi gli allenatori in una serata particolare per la gestione dei gialli.

Recupero inevitabilmente extralarge: sette minuti di sofferenza per la Lazio. Sarri mette allora dentro forze fresche: spazio a Castellanos e Isaksen, fuori Immobile e Zaccagni nel terzo minuto di recupero. Il Napoli insiste, la Lazio prova a tenere il pallone lontano dalla propria area di rigore. L’extra time si allunga per i due cambi. Ma i biancocelesti reggono bene gli assalti del Napoli e Colombo non può far altro che fischiare la fine del match. Si rialza la Lazio, che per il secondo anno di fila batte al Maradona i campioni d’Italia. La sosta ora è più leggera, Sarri potrà lavorare per portare tutti i nuovi in condizione. E per allontanare le voci di chi, troppo in fretta, dava la squadra per morta.


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