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Lazio, da Simeone a Inzaghi a una lunga lista: l’eredità infinita di Eriksson

Eriksson
Il tecnico svedese una fonte d'ispirazione totale: i tanti allievi sulle panchine europee sono la testimonianza di un'eredità straordinaria
Edoardo Benedetti Redattore 

Tutto il mondo del calcio piange la scomparsa di Sven-Goran Eriksson, venuto a mancare a pochi mesi dall'annuncio di una malattia incurabile. Tra i meriti del tecnico più vincente della storia biancoceleste c'è anche quello di essere fonte di ispirazione per moltissimi allenatori. Non è un caso che oggi tanti dei suoi allievi alla Lazio siedano su panchine importanti in giro per l'Europa. Il primo è Roberto Mancini, ora ct dell'Arabia Saudita, prima vice dello svedese e poi iniziando la sua carriera in proprio. Non da meno Sinisa Mihajlovic, scomparso giovanissimo nel dicembre 2022, ma con esperienze da allenatore alle spalle in Serie A tra Milan, Bologna, Fiorentina, Sampdoria e non solo.

C'è chi, invece, da anni guida un top club in Europa come El Cholo Simeone, pronto ad iniziare il suo quattordicesimo anno alla guida dell'Atletico Madrid. Un esempio anacronistico per il calcio moderno. Stessa fonte di ispirazione anche per Simone Inzaghi, fresco del titolo di campione d'Italia con l'Inter e lanciato dalla Lazio. "Eriksson per me è stato fondamentale per la crescita come calciatore e come uomo, non potrò mai dimenticarlo" - l'ammissione del tecnico nerazzurro. Cerca squadra, invece, Sergio Conceiçao dopo sette anni di panchine e di successi al Porto. E molti nuovi si stanno affacciando al calcio che conta. Matias Almeyda si sta affermando in Grecia alla guida dell'AEK Atene, Alessandro Nesta è sbarcato in Serie A sulla panchina del Monza. La testimonianza dell'eredità enorme, infinita, lasciata da Sven al calcio europeo.