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Silenzio stampa contro i torti arbitrali: la Lazio pretende rispetto. A Torino…

Il gol convalidato a Vlahovic si aggiunge ad una serie di errori arbitrali da inizio stagione: la Lazio sceglie un silenzio stampa polemico

Fa più rumore il silenzio delle parole, soprattutto quando il dialogo non funziona. La Lazio furente per l'operato arbitrale lascia l'Allianz Stadium sconfitta e in silenzio stampa. Un silenzio polemico che suona come una richiesta di rispetto, a poco sembra servito il recente colloquio tra Lotito e Rocchi al Campidoglio.

Al termine della gara contro i bianconeri Fabiani e lo staff tecnico hanno rivisto per un'ora l'episodio del primo gol bianconero, convalidato da Maresca, nonostante il pallone tenuto in gioco da McKennie sembra aver superato del tutto la linea laterale. L'arbitro e il Var Irrati avrebbero cercato invano le immagini per verificare la posizione del pallone, per poi tornare alla decisione sul campo del guardalinee. Il tutto viziato da una spinta di Bremer non ravvisata a inizio azione.

L'episodio lascia dubbi ma non è un caso isolato: a mandare su tutte le furie Lotito e la società è un operato arbitrale che si estende alle prime giornate di campionato. Anche nella vittoria di Napoli il gol annullato a Guendouzi per una posizione di fuorigioco di Zaccagni - giudicata attiva -  non è stato digerito. Un episodio sul quale l'arbitro Colombo avrebbe poi ammesso l'errore al termine della partita.

Se si torna ancora indietro la Lazio può recriminare un rigore contro il Genoa per un intervento di Bani su Zaccagni. Il mancato fischio è un errore sia di Marinelli che del Var, che decide di non intervenire. Un errore ammesso ufficiosamente poi da Valeri inviato a Formello dall'AIA a fine agosto per una riunione con Sarri e lo staff.


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