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Vincenzo D'Amico
"Mi dicono che i malati oncologici hanno forza inaspettate. Io ci sto provando!". Così Vincenzo D'Amico, nella notte, gela i tifosi della Lazio. Un destino beffardo quello che sembra abbattersi ciclicamente sugli eroi biancocelesti del primo scudetto. Centinaia di tifosi cercano le parole per mostrare vicinanza a Vincenzino, il golden boy della Lazio campione d'Italia. "Forza capitano" il messaggio più diffuso da parte dei laziali. Non mancano parole d'incoraggiamento per la sua battaglia: "Le partite più importanti le hai sempre vinte". Tanti, tantissimi i messaggi d'affetto.
Il più giovane della banda Maestrelli, sempre grato all'affetto mostratogli dal Maestro. Più volte ha ricordato il suo esordio in prima squadra: "In ritiro, ero un ragazzino della Primavera (era il 1972 ndr). Tommaso mi guardava con un occhio dolce, ho pensato di potergli piacere. Poi è giunto il mio esordio in prima squadra con il Modena". Una vita per il biancoceleste che lo hanno portato a rimandare al mittente le lusinghe dell'allora presidente della Roma, Dino Viola. "Caro D'Amico, Falcao e Liedholm vogliono che la porti alla Roma" il messaggio di Viola. "Presidente, io sto alla Lazio" la risposta di D'Amico che alla Lazio ci è rimasto vivendola per 16 anni e scrivendo il proprio nome nella leggenda di questo gol. Ora la partita più importante da giocare, con dietro la spinta mai mancata dell'intero popolo della Lazio.
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