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Lazio, appena sei clean sheet in trenta partite: così la Champions è un’impresa

Edoardo Pettinelli Redattore 
L'attacco biancoceleste latita, ma il dato sui gol subiti è un macigno per la Lazio: così la rincorsa alla Champions League diventa un'impresa

Se l'attacco biancoceleste latita, non brilla di certo la difesa. La Lazio stecca la gara casalinga contro il Torino e lascia per strada due punti fondamentali per la Champions League. Apre il gran gol a giro di Marusic, ma all'82' ci pensa Gineitis a riprendere i biancocelesti per i capelli e inguaiare la rincorsa al quarto posto dei capitolini. Un gol arrivato nel momento chiave della gara, quando la Lazio sembrava poter difendere l'esiguo vantaggio acquisito nella ripresa.

Baroni è rimasto stizzito per il gol subito dalla sua squadra, come sottolineato in conferenza stampa: "Non si può prendere questo gol: punto. Io sono incazzato come una bestia, questa è la realtà. Quando hai davanti un avversario solido, il primo tempo gestisci, nel secondo fai gol e crei occasioni, non si può prendere questo gol. Punto. Io ho visto una squadra che ha fatto di tutto per vincere e l'avrebbe vinta senza quell'errore. Dispiace, siamo qui ora a commentare ancora una non vittoria che avresti meritato per i numeri".

Già, perché i biancocelesti, che faticano a trovare continuità sotto porta, non riescono a invertire il trend sui gol subiti. In generale, in trenta giornate di campionato, la squadra di Baroni è riuscita a totalizzare appena sei clean sheet - cinque per Provedel, uno per Mandas nell'unica presenza in Serie A contro il Venezia -. Un dato che non può che far preoccupare Baroni in vista del finale di stagione diviso tra campionato ed Europa League. Intanto, è allarme centravanti: senza Castellanos la Lazio latita in avanti<<<