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Lazio, segnali di risveglio per F. Anderson: senza Pedro è il suo momento

redazionecittaceleste

Il brasiliano rialza la testa e senza lo spagnolo sarà chiamato ad accendere la luce. E i numeri nell'esperienza passata in biancoceleste...

Non ci sarà Pedro oggi pomeriggio, così come sarà assente sabato contro l’Atalanta. Poi arriverà la sosta, ma il rischio è che al rientro lo spagnolo sia ancora ai box. La verità si scoprirà oggi, dagli esami. Anche nella migliore delle ipotesi, però, per due gare qualcuno dovrà farsi carico delle responsabilità dell'ex Barcellona. E il principale indiziato non può non essere Felipe Anderson. Il brasiliano è tornato a Formello per la gioia di tanti tifosi, ma anche tra lo scetticismo di molti altri. Il talento del giocatore non è in discussione, ma sono sempre mancate continuità e quel pizzico di cattiveria necessaria per fare la differenza con costanza e non a sprazzi.

Sarri stravede per lui, lo coccola e sta cercando di portarlo a fare quello scatto mentale in grado di tenere sempre accesa la scintilla. Non ci sta riuscendo del tutto, però, anche se la sensazione che gli strascichi del Lazio-Inter dell’andata abbiano lasciato il segno. È stata quella gara infatti il punto di svolta - in negativo - della stagione del brasiliano. Da allora Felipe Anderson non ha più trovato la via del goal, almeno in campionato, e ha attraversato un momento abbastanza buio. Attenzione però ai dati e alle prestazioni delle ultime gare, in cui sono arrivati tre assist. Segnali di risveglio che fanno ben sperare. E numeri stagionali che, in ogni caso, rimangono tutt’altro che da buttare.

Delle 28 partite giocate tra campionato ed Europa League, il brasiliano è stato schierato titolare 24 volte ed è subentrato nelle gare restanti. Sempre in campo, dimostrazione di quanto ci punti Sarri. Sono 3 i goal in campionato, ai quali si aggiungono 6 assist. Nella sua miglior stagione in carriera dal punto di vista realizzativo, 2014/2015 in biancoceleste, le reti furono 10. Per quanto riguarda gli assist, quell’anno Felipe Anderson arrivò a 8, ma il record fu stabilito due stagioni dopo, sempre alla Lazio, quando arrivò fino allo scoccare della doppia cifra. Il brasiliano, insomma, sta rispettando la media della sua precedente esperienza in biancoceleste. Ma, ora, è il momento del cambio di passo definitivo, per il bene di Felipe e della Lazio.