È un calendario beffardo quello che mette la Lazio di fronte a un derby ancora una volta dopo un trasferta olandese costata l’eliminazione dalle coppe europee. Successe a inizio novembre, dopo la sconfitta di Rotterdam, succede ora dopo quella di Alkmaar. Andò bene alla squadra biancoceleste quattro mesi e mezzo fa, con l’1-0 firmato Felipe Anderson a regalare tre punti in classifica. L’augurio allora è che la storia possa ripetersi ancora una volta. Anche perché questa Lazio ha bisogno di buone notizie, ha bisogno di sorridere. A maggior ragione dopo quanto accaduto nella notte di giovedì, dopo la sconfitta con l’AZ.
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Lazio, Sarri attacca e Tare non digerisce: scintille tra tecnico e ds in Olanda
Non si è nascosto ancora una volta Sarri, ribadendo l’inadeguatezza della rosa per gestire ad alto livello tre competizioni stagionali. “Non siamo strutturati per tre competizioni. Dobbiamo crescere sotto tutti i punti di vista. L'Az ha battuto 5-2 il Real in Youth League e noi siamo in Primavera 2, cominciamo a migliorare dal basso” ha detto il tecnico. Una risposta che non è piaciuta affatto al ds Tare che, guarda caso, fino allo scorso anno gestiva proprio una disastrosa Primavera quest’anno invece in odore di promozione. E allora, dopo aver lasciato l’AFAS Stadion di Alkmaar, la Lazio è tornata all'hotel Van der Valk Akersloot, circa 10 chilometri a sud della cittadina olandese. E lì sarebbe andato in scena un duro confronto tra Sarri e Tare.
Come riportato oggi sulle colonne de Il Messaggero, infatti, sarebbero volate urla che avrebbero portato poi a un gelo assoluto tra Sarri e Tare. Un silenzio che dovrà, questa volta per necessità, rimanere tale anche nel ritiro di Formello, che porterà fino alla stracittadina di domani pomeriggio. Il resto poi si vedrà. Appare sempre più evidente - ma non dovrebbe essere una sorpresa ormai da tempo - come sia una convivenza impossibile quella tra allenatore e direttore sportivo. Chissà che Lotito non tenti qualcosa già oggi, a Formello. La certezza, però, è che da qui a fine stagione una scelta dovrà arrivare. Magari, indirizzata da quello che sarà il piazzamento finale. E non prima, come invoca invece da tempo il mister, ansioso di scoprire quello che riserverà il futuro.
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