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Tare, Lotito e Sarri
Il peso di non avere un sostituto degno di Immobile, fin dal suo arrivo nel 2016, pesa in maniera esorbitante. Lotito era stato chiaro almeno su quello a fine gennaio quando aveva di fatto azzerato ogni possibilità di vedere Bonazzoli in biancoceleste. "Non possono essere turbati gli equilibri dello spogliatoio" ha detto il patron con inevitabile allusione al ruolo e alla posizione di Immobile stesso. Il discorso tuttavia si sta rivelando oltre che ben diverso dalla realtà anche controproducente (in questa stagione). Carta d'identità alla mano, la realtà è chiara e Immobile compirà 33 anni tra 11 giorni, è mancato in maniera assidua e ora non è ancora in condizione.
Tant'è che per la prima volta lui stesso era stato, quest'estate, a indicare il nome di Caputo come suo sostituto poi bocciato dalla società. Società che ora pretende la Champions , eppure punta tutto su un investimento importante a giugno per un attaccante. Stando a quanto si legge su Il Messaggero, Tare ci starebbe lavorando da tempo, in vista del rinnovo triennale, ma l'ultima parola spetterà comunque a Sarri. Il tecnico biancoceleste poi dovrà anche decidere se restare con la contemporanea permanenza del diesse. Nulla centra il comportamento ma proprio un'incompatibilità lavorativa evidente. Per questo, riporta sempre il quotidiano, Sarri un anno fa aveva indicato Giuntoli (attuale dirigente del Napoli) in grado secondo il tecnico di capire a pieno il suo gioco e di aiutarlo con nomi adatti.
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