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Focus Lazio – Sarri si deve adeguare alla squadra, o la squadra a Sarri?

redazionecittaceleste

Dopo quattro mesi, il nuovo progetto tecnico stenta a decollare. La società deve trovare una soluzione a questa carenza dei risultati

Un organico inadeguato, una squadra senza gioco, un tecnico in balìa delle onde. La fotografia della Lazio, dopo la sesta sconfitta in campionato è nitida. Anche contro il Sassuolo sono emersi tutti i difetti di una formazione mal costruita. Manca un portiere: anche ieri, Strakosha ha dimostrato pregi e difetti, condannando la Lazio. Manca un difensore centrale. E manca da almeno tre stagioni. Manca un terzino sinistro di ruolo: non lo era neanche Lulic. Manca un centrocampista centrale; né Leiva, né Cataldi possono essere dei titolari nella squadra di Sarri. Manca un vice Immobile: la cessione di Caicedo resta un’incognita spiegabile unicamente con le esigenze del bilancio.

Ma al netto delle carenze di organico, alla squadra biancocelesti manca un gioco. Dopo quattro mesi di campionato, la Lazio non è riuscita a giocare una partita pienamente convincente mostrando i dettami tattici del nuovo tecnico. Finora la formazione biancoceleste ha deluso le attese. Tanti, troppi calciatosi sono involuti; Lazzari, Luis Alberto e Milinkovic sono i lontani parenti dei giocatori ammirati nelle passate stagioni. Felipe Anderson, dopo l’illusoria partenza, ha mostrato tutti i difetti che aveva palesato nella sua prima esperienza laziale. Acerbi è un difensore irriconoscibile: la sua involuzione è preoccupante e rappresenta un problema rilevante. Tanti giocatori - a torto o a ragione - sono fuori dal progetto tecnico.

E’ arrivato il momento di stabilire responsabilità e rimedi. La società non ha offerto al nuovo tecnico un organico all’altezza; in rosa ci sono tanti, troppi calciatori che hanno dimostrato la loro inadeguatezza, e che dovranno essere al più presto ricollocati altrove. Ma - d’altro canto - l’allenatore finora non è riuscito a esaltare le qualità dei calciatori che nelle stagioni precedenti avevano garantito un rendimento di livello, e che ora sembrano smarriti di fronte ai nuovi dettami tattici. La difesa continua a incassare gol: per trovare un rendimento peggiore, bisogna tornare alla stagione 1942-43. Il centrocampo non offre né copertura, né occasioni. L’attacco è aggrappato ai gol di Immobile. Quasi a metà del percorso, la squadra non ha ancora sposato i dettami del nuovo allenatore.

E’ Sarri che deve adeguarsi alle qualità dei calciatori che ha a disposizione, oppure è la società che deve costruire una squadra su misura, rivoluzionando l’organico anche a costo di cessioni eccellenti? Nei prossimi mesi, dirigenti e allenatore dovranno trovare una risposta a questo quesito. Intanto l’abissale distanza dal quarto posto mette a rischio il primo - virtuale obiettivo della stagione. Virtuale, perché la società ha avuto la presunzione di alzare troppo l’asticella, senza avere la forza economica per allestire una squadra tecnicamente all’altezza per inseguire obiettivi prestigiosi. Non sempre le speranze si avverano. E questa Lazio, da troppo tempo vive sperando… nell’imponderabile.