Lazio, Sarri pronto al rinnovo fino al 2025 ma c’è una doppia condizione

Annunciato a gran voce durante la famosa cena di Natale di fine 2021, il rinnovo di Maurizio Sarri è diventato un vero e proprio rebus. Niente di allarmante, nessuna preoccupazione come troppo frettolosamente ipotizzato da alcuni a suo tempo. Di certo, la situazione poteva e doveva essere gestita meglio. Senza annuncio alla cena con tanto di pubblico, per esempio, se è vero che il contratto non è ancora arrivato sul tavolo del tecnico. O forse il contratto alla fine è arrivato, ma a prendere tempo è - comprensibilmente - Maurizio Sarri. Magari la mossa del presidente Lotito è stata soltanto un modo per mandare un chiaro segnale in vista del futuro alla squadra. Sta di fatto che, ora, qualcosa inizia a muoversi.

La Lazio, almeno dal punto di vista del gioco espresso, finalmente è a misura delle idee del proprio allenatore. Il 2022 ha portato finalmente la rivoluzione tanto attesa: ora la mano del mister si vede in ogni singola azione dei biancocelesti. Ottime notizie, che non risolvono però il dubbio: che fine ha fatto il rinnovo? La risposta arriva direttamente dalla Gazzetta dello Sport, convinta che i risultati recenti abbiamo riportato ai massimi storici l’affinità reciproca. Secondo quanto riportato, infatti, Sarri e Lotito potrebbero presto sedersi a parlare del tanto atteso rinnovo fino al 2025. Con una richiesta da entrambe le parti.

La Lazio pone come paletto la rimozione della famosa clausola per l’estero, Sarri chiede rassicurazioni sul mercato. E sarebbe disposto anche a perdere un big - a fronte della giusta offerta - per poter poi ricostruire la squadra con 5-6 giocatori importanti. Questo, in sostanza, lo scenario riportato dalla Rosea. La costante, in fondo, è sempre questa: al di là delle clausole, la differenza la farà il mercato. Sarri a Roma, come noi di Cittaceleste vi abbiamo ampiamente raccontato, si trova benissimo. Il feeling con il gruppo è alle stelle e il divertimento quotidiano è garantito. Non c’è alcun motivo all’orizzonte per non far pensare al lieto fine, se non le operazioni sul mercato. Ancora una volta, insomma, tutto dipenderà dalla volontà di fare finalmente un definitivo salto di qualità.