Perdere a Torino in casa della Juventus è storicamente un risultato comprensibile. Perdere, tuttavia, con una Juventus in grande difficoltà (di gioco e non) facendo il minimo indispensabile e non impensierendo mai realmente Perin è più difficile da accettare. L'occasione e il rimpianto per l'eliminazione ai quarti di Coppa Italia c'è ed è giusta che comunque rimanga anche come fonte di motivazione in vista della trasferta di lunedì contro il Verona. Adesso tuttavia quel miracolo raccontato da Sarri e fissato come obiettivo rimarcato dalla società - la Champions - diventa ora l'ago della bilancia di una stagione che già a febbraio rischia di diventare una grande delusione (Conference permettendo). Entrare nelle prime quattro della Serie A, dopo la penalizzazione della Juventus e i periodi altalenanti delle milanesi, è una grande opportunità.
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Lazio, Sarri paga il turnover: ora testa alla corsa Champions
Sarri tuttavia paga una poca possibilità di poter fare turnover e l'Allianz ha parlato e spiegato questo. Il tecnico inoltre a volte sembra avere le mani legate: se gioca sempre con gli stessi per sbaglia, se non mette le alternative sbaglia perché dimostra che non sono all'altezza. Facendo un minimo di turnover e viene perso un obiettivo perché determinati devono vedere il campo, diventa una tragedia. Le richieste fatte a Sarri sono inconciliabili tra di loro: aumentare le pressioni per la Champions e valorizzare i giovani non possono coesistere. Sarri paga un turnover limitato come dimostrato dallo scarso utilizzo, e parole di attesa, di Marcos Antonio e quello ancor minore di un Cancellieri ormai apparentemente in fondo alle gerarchie.
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