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Sarri
In una lunga intervista concessa a La Gazzetta dello Sport, Maurizio Sarri è tornato a parlare, tra i vari temi, anche delle dimissioni alla Lazio e del ciclo che si è chiuso con gli addii di Luis Alberto, Immobile e Felipe Anderson. L'ex tecnico biancoceleste non si dice pentito della scelta: "Per me era un momento di fragilità interiore e personale. C'erano situazioni che non mi piacevano. In quei casi: o rinnovi l'allenatore o lo esoneri. O il tecnico si dimette. E io l'ho fatto".
Nell'estate rivoluzionaria da Formello hanno varcato per l'ultima volta il cancello diversi big per ripartire altrove. "Immobile, Luis Alberto e Felipe Anderson via? Non sono stupito, la sensazione all'interno dell'ambiente è che il ciclo fosse finito" - prosegue Sarri, che conserva ironia nei confronti dei presidenti delle società in cui ha allenato: "Al di là delle divergenze, sono bei personaggi. Lotito a cena è uno spasso, poi ci puoi litigare discutendo di calcio. Il più brillante? De Laurentiis, passa per non essere generoso ma a Natale faceva sempre regali importanti". Il Comandante si dice pronto a ripartire e svela anche quale sarebbe il suo ultimo pallino: "Il Boca Juniors sarebbe il sogno finale, folle, non so se realizzabile. Qualche partita alla Bombonera sarebbe un'esperienza unica".
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