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Sarri
Non parlerà in conferenza mister Sarri alla vigilia della partita contro il "suo" Napoli. Suo perché le gesta del Napoli di Sarri l'opinione pubblica le racconta ancora. Ma oggi Sarri guida la Lazio e lo fa da tifoso acquisito e innamorato di un tifoseria che domani (600 tifosi attesi) non farà mancare di certo il suo appoggio. Quello che doveva dire lo ha già detto, alla squadra, da cui pretende per 90 minuti la fame di vittoria. "Non saremo la vittima sacrificale, andiamo lì con la faccia da c**p. All'attacco. Ci possono stare degli errori, si può anche perdere ma dobbiamo credere alla vittoria sino in fondo". Queste le parole, si legge su Il Messaggero, di un Sarri battagliero alla squadra.
Il quarto posto è stato appena riconquistato e quel patto stretto durante il mini-ritiro invernale è averlo in pugno a fine maggio senza mai sventolarlo. L'obiettivo è chiaro, Immobile e compagni ci credo ma la chiave sarò non farlo diventare un'ossessione né qualcosa di dovuto e scontato. Le rose delle dirette contendenti sono più lunghe e profonde, negarlo sarebbe impossibile, ma Sarri ha deciso di stringersi intorno ai suoi uomini motivandoli e coinvolgendo tutti per prendere la Champions. Sa bene, riporta sempre Il Messaggero, che anche la sua sorte è legata al piazzamento finale. E non perché ci siano vincoli contrattuali (firmato rinnovo fino al 2025) ma perché avrebbe un jolly decisivo da presentare a Lotito chiamato a compiere delle importanti scelte dirigenziali il prossimo giugno.
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