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Lazio, Sarri a -6 dall’ultimo Inzaghi tra Champions vicina e crolli verticali

Maurizio Sarri e Simone Inzaghi

Con i punti dello scorso anno la massima competizione europea sarebbe a un punto, ma il piacentino crollava ogni stagione nelle ultime gare

redazionecittaceleste

Cinque giornate al termine del campionato e in casa Lazio tutto è ancora da decidere. Il passo falso con il Torino è stato reso meno amaro dal pareggio della Roma e dalla sconfitta dell’Atalanta. Ma quello dell’Europa League è un treno ancora da rincorrere e su cui sarà fondamentale salire per poter fare un mercato all’altezza delle necessità attuali. Allo stesso tempo, però, è anche il momento di fare un bilancio di questa prima stagione a marchio Sarri. In 33 partite di campionato, sono 56 i punti conquistati dai biancocelesti, che valgono il settimo posto con 65 goal fatti e 48 subiti. Secondo miglior attacco del campionato a meno tre dal’Inter e decima miglior difesa, dietro a Inter, Napoli, Milan, Juventus, Torino, Roma, Atalanta, Fiorentina e Bologna.

Sarri e Inzaghi

Interessante, quindi, fare un confronto con i risultati di Inzaghi nella scorsa stagione. Dopo 33 partite, la Lazio era sesta a 62 punti, con 56 goal fatti e 46 subiti. Settimo miglior attacco e ottava miglior difesa del campionato. Sei punti in più rispetto a quest’anno, che a oggi permetterebbero alla Lazio di essere ad appena un punto dal quarto posto. Distante, invece, quattro punti un anno fa. Guardando tutte le stagioni a marchio Inzaghi, escluso l’anno in cui subentrò a Pioli, solo una volta la Lazio ha chiuso la trentatreesima giornata con meno di punti di quest’anno. Furono infatti 52 nella stagione 2018/2019.

Nelle ultime cinque gare di campionato, però, Inzaghi ha sempre fatto registrare un crollo verticale. Furono 6 i punti nella stagione 2016/2017 e, nell’ordine, 8, 7, 9 e 6. Numeri che hanno portato la Lazio, rispettivamente, a perdere una posizione, perderne due e, per tre volte, a rimanere nella posizione precedente vedendo però ridursi il gap dalle inseguitrici o dalle inseguite. Proprio in queste cinque gare rimanenti, allora, potrà fare la differenza Maurizio Sarri. Che, a oggi, può soltanto recriminare per qualche blackout di troppo e per il mancato aiuto della società a gennaio.