Di Davide Censi
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Lazio, Sarri contro Inzaghi: sfida dal futuro incrociato. E la Champions…
Se ne sono date nel recente passato e i loro destini sembrano incrociarsi, quasi all'infinito. Da un lato Simone Inzaghi, dall'altro Maurizio Sarri. Prima la Supercoppa vinta da Simone nel 2019, poi il titolo conquistato dal secondo nell'anno del Covid, fino alla panchina della Lazio ereditata dal Comandante nell'estate 2021. Domenica si incontreranno di nuovo in un Inter-Laziodecisivo per la Champions e spartiacque per il futuro. Mau dovrà sconfiggere il tabù San Siro, dove ha sempre perso da quando guida i biancocelesti. Ma i precedenti con Inzaghi lo vedono in vantaggio con sei vittorie ed un pareggio su dieci incontri totali. I meneghini hanno ricucito lo strappo a -7 dopo la sconfitta della Lazio contro il Toro e questa sfida sarà quanto mai decisiva per il futuro.
Sì, perché Sarri non hai mai detto di voler andar via da Roma: la Lazio gli è entrata dentro, lo ripete ogni volta se ne presenta l'occasione. Ma il suo destino passerà dalla qualificazione in Champions League, perché da questo obiettivo dipenderà il prossimo mercato e il credito del tecnico. Ora la testa del Comandante è concentrata sul campo, poi a giugno si capirà di più. Lotito ha garantito una rivoluzione che è già iniziata ma il futuro di Tare è ancora da definire. E se Sarri conquisterà la Champions vuole uomini disposti ad ascoltarlo ed assecondarlo, con 4-5 acquisti mirati ed adatti alla sua idea di calcio.
Champions che vale tutto anche per Simone Inzaghi. In caso di mancato quarto posto e di sconfitta con il Milan la sua panchina rischia fortemente di saltare. E a Milano si guarda a Sarri come possibile successore, di nuovo. Dal Nord Italia lo corteggiano: il Milan ha fatto un sondaggio, l'Inter ci pensa se con Inzaghi sarà addio. Il destino del Comandante resta ancora in ballo, sebbene il tecnico abbia già rifiutato un'offerta da 7 milioni a stagione proveniente dagli Emirati Arabi. Ha un contratto fino al 2025 e Lotito lo considera 'blindato', ma anche il Tottenham resta vigile, così come Newcastle ed Everton. Allora Champions sia per scongiurare i guai: adesso è vietato sbagliare per evitare colpi di scena. A riportarlo è Il Messaggero.
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