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Lazio, Ruggeri: “Arrivato al terzo ritiro mi sento cresciuto. Nesta? Un idolo”

Edoardo Pettinelli Redattore 
Intervenuto ai microfoni di gianlucadimarzio.com l'ex capitano della Primavera si è raccontato tra passato, presente e futuro: le sue parole

Una stagione, quella appena conclusa, vissuta con la fascia al braccio a guidare la Lazio Primavera di mister Sanderra. Ora un futuro tutto da scrivere: Fabio Ruggeri è pronto a fare il salto definitivo nel calcio "dei grandi". Intervenuto ai microfoni di gianlucadimarzio.com il difensore, giunto al suo terzo ritiro sotto le Tre Cime di Lavaredo, si è raccontato tra passato, presente e futuro.

" Nesta? È un paragone troppo grande. È stato un giocatore fantastico e di un’altra categoria. Sicuramente è un idolo. Il ritiro procede bene. Sono arrivato il 16 luglio e ho già fatto un allenamento con mister Baroni. L’intensità è molto alta. Soprattutto sotto l'aspetto del lavoro fisico è un lavoro più dispendioso rispetto a quello di mister Sarri. In questi tre anni sono cresciuto molto, soprattutto lo scorso anno. Sono stato molti mesi con la prima squadra e ho avuto il privilegio di guardare da più vicino i miei compagni. Ho appreso molto. Quelli che mi hanno preso sotto la loro ala sono Danilo e tutta la linea difensiva, anche Radu quando era qui. Non c'è un compagno che è stato più duro nei miei confronti. Ci sta che in alcuni casi ti diano qualche consiglio ma lo fanno per il tuo bene. Essere in sicurezza e in fiducia è quello che compone un giocatore. Tutti questi mesi fatti con la prima squadra mi hanno aiutato a crescere molto. Di Sanderra mi porto la mentalità vincente e la cura dell’energia positiva che portava nel gruppo. Di Sarri mi porto l’attenzione sulla linea difensiva. Con Baroni sto notando che si lavora sull’essere pronti. mentalmente e fisicamente. La mia vita privata come quella di Sinner? Lui è un ragazzo molto mentalizzato e ha una mentalità molto forte. Non mi piace molto far vedere molti aspetti della vita privata. Preferisco tenerla per me. Studio Scienze Motorie. Purtroppo questo è uno sport dove di sicuro non c’è nulla. Oggi giochi titolare e domani può cambiare tutto. È un preservarsi per il futuro. Lo studio mi occupa la mattinata e nel pomeriggio mi alleno. La prendo come una sorta di svago. Salto tra i grandi? È una cosa che stiamo valutando con il mio agente e la mia famiglia. Sicuramente l’idea è quella di andare a giocare fuori. A lungo termine punto a intraprendere una carriera con questa maglia".