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Rovella
L'impatto devastante contro il Porto, sinonimo di una squadra che realmente non può fare a meno di lui, poi la prima chiamata della Nazionale e infine la grande gara da ex. Un weekend non da poco per Nicolò Rovella pronto, insieme a tutta la Lazio, a quest'ultimo sforzo prima della sosta. Sfida dal sapore inevitabilmente speciale per il mediano, contro il "suo" Monza, contro quella piazza che ha contribuito in maniera sensibile alla sua esplosione. La sua crescita ora è costante, quasi inarrestabile.
Le statistiche poi sono tutte dalla sua parte: con il Porto ha inciso in 23 minuti, con il Cagliari ha completo il 99% dei passaggi, dato arricchito dal solito moto perpetuo e dai 7 contrasti vinti. Rovella per questa Lazio poi non è solo qualità, ma anche e soprattutto tanta quantità: quinto giocatore in Serie A per distanza media percorsa (sono 11,366 i km per partita). È addirittura secondo nella distanza della "media corsa" con 7,663 (dietro solo al napoletano McTominay con 7,965 km).
Un lavoro continuo, reso ancor più prestigioso dalla chiamata di Luciano Spalletti, la prima che gli darà modo di vestire l'azzurro dei grandi, dopo la trafila nelle varie selezioni giovanili. Non poteva poi esserci tappa migliore di Monza per celebrare la chiamata di Coverciano. In Brianza Rovella, nella stagione 2022/23, si è fatto calciatore maturo, collezionando 27 presenze condite da un gol e 2 assist. Con Pessina formava il riferimento di centrocampo dell'allora mister Palladino. Il Monza è una parte dunque più che importante della carriere e della vita di Rovella, ma oggi, da grande laziale, non andrà in Brianza in gita.
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