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Romero
Un boato ai limiti dell'impensabile quello scoppiato ieri allo Stadio Olimpico al gol di Luka Romero. Estasi assoluta quella che dilaga dalla Curva Nord che strilla forte il nome del talento argentino. Una storia d'amore nata già molto tempo fa: Romero e i tifosi vivono una sintonia meravigliosa. Un legame nato in una delle giornate più brutte della storia recente biancoceleste, quando Sarri lo lanciò nella mischia nel derby di ritorno della scorsa stagione. Nonostante la partita fosse già compromessa il classe 2004 si guadagno gli applausi di tutto il settore Nord. Quest'estate nel ritiro di Auronzo quel rapporto si è consolidato con i tifosi che lo hanno innalzato a piccolo idolo, cantando forte e sostenendolo incessantemente. Ieri la gioia del primo gol con l'aquila sul cuore, gol fondamentale per la classifica e Romero stesso che, segnando, ha riscritto una pagina di storia della Lazio.
Romero entra dunque nella storia della Lazio essendo il più giovane marcatore del club dal dopo guerra (17 anni e 357 giorni). Prima di lui solo Alessando Capponi, negli anni trenta, ci era riuscito (17 anni e 129 giorni). Altri tempi, altro calcio. Un primato non di poco conto per un ragazzo nato quando la Lazio aveva già più di 100 anni di storia e solo qualche mese prima della sua nascita conquistava la quarta Coppa Italia ai danni della Juventus. Juventus che sarà la prossima avversaria della Lazio seconda in classifica e contro la quale il giovane Luka Romero ha intenzione di continuare a stupire e impressionare. Lotito ha rassicurato sul suo futuro: i tifosi attendono, Romero anche.
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