A poco meno di ventiquattro ore dal fischio di inizio del derby della Capitale, è intervenuto in conferenza stampa Maurizio Sarri. Queste le sue parole.
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Lazio-Roma, Sarri: “Tutti sognano di giocare il derby. Felipe come pochi altri”
Le parole dell'allenatore dei biancocelesti, intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del derby della Capitale
La partita
“Io penso che con una buona prestazione ci siano più possibilità di fare risultato. Troviamo una squadra forte, questo ci porta ancora di più con la testa nella partita. Chiaramente non è una partita normale: è il derby di Roma, uno dei più importanti di Europa. È un onore giocarla: tutti sognano di poterla giocare da bambini guardandola in tv o sentendola alla radio. Quindi, visto che ci siamo, giochiamo. La partita di Milano a livello di spogliatoio può aver lasciato qualche scoria. Le prime due erano state ottime partite, poi a Milano abbiamo fatto fatica. Però io non vedo la squadra spenta negli allenamenti, ci stiamo allenando bene. C’è però qualcosa che ci impedisce di esprimerci al 100%, anche dal punto di vista tecnico. Le percentuali di passaggi riusciti sono ancora basse per stare nella parte alta della classifica. Dobbiamo migliorare, ho sempre detto stiamo facendo un percorso”.
Il percorso
“I calciatori sono ancora bloccati a pensare a cosa fare prima di farlo. Se si cerca di giocare un calcio collettivo queste difficoltà sono da mettere in conto. Speriamo di riuscire a farcela e di metterci meno tempo possibile. I ragazzi devono avere delle consapevolezze: in cinque partite siamo stati cinque volte sotto ma abbiamo fatto otto punti. Farli stando sempre sotto dovrà significare qualcosa. L’anno scorso poi faceva 8,9 punti a partita e noi ne abbiamo fatti 8, prendeva 7,2 goal a partita e ne abbiamo presi 7 con un difensore in meno, faceva 8 goal e noi ne abbiamo fatti 12. Tutto questo negativo che sento aleggiare mi sembra eccessivo, dobbiamo sapere di dover migliorare ma anche avere consapevolezza delle nostre doti”.
Pedro e Felipe Anderson
“Io non posso scegliere la formazione in relazione agli avversari, non rientra nelle mie caratteristiche. Voglio perseguire la mia strategia per la mia squadra: noi cercheremo di fare il nostro calcio e andiamo avanti per la nostra strada. Luis Alberto ogni tanto può attraversare momenti sotto tono, fa parte del gioco e succede a ogni calciatore. Se ce n’è uno che può essere adatto al mio gioco, quello è sicuramente lui. Penso che gli esterni debbano giocare più vicino a Immobile, devono muoversi anche senza palla andandola a prendere negli spazi. Nell’attacco dell’area di rigore Pedro ha qualcosa in più, Felipe Anderson non sempre segue l’azione. Io ho allenato molti giocatori forti, ma uno potenzialmente forte come lui io raramente l’ho allenato. Deve fare una crescita di convinzione dei propri mezzi e di cattiveria, ma con il suo talento potrebbe essere decisivo a livello internazionale”.
La pressione
“Questa è una partita che mi intriga tantissimo, poter dare una soddisfazione al popolo laziale sarebbe grandioso. L’errore dei giornalisti è pensare che la pressione mediatica coincida con quella interna: io la pressione maggiore l’ho avuta in un derby di Serie C. Sicuramente però si percepisce che questa non sarà una partita come le altre. È un piacere giocarla e sarebbe bello giocarla al massimo delle possibilità”.
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