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La Lazio ci ricasca: solite distrazioni, l’Udinese prende i tre punti

Michele Cerrotta
Un gol in apertura di primo tempo, un altro a inizio secondo: quello di Isaksen nel recupero è vano: primo ko stagionale per i biancocelesti

Benvenuti al nuovo girone dell’inferno biancoceleste. Un anno fa l’inizio di secondo tempo, quest’anno l’inizio di gara: seconda partita, secondo gol subito nei primi minuti per la squadra di Baroni. Ancora una volta a condannare la Lazio è un episodio, un fuorigioco segnalato con troppo anticipo dall’assistente e non fischiato da Doveri, brava l’Udinese ad approfittarne, terribilmente ingenui Romagnoli e Casale a fermarsi. Lucca punisce così i biancocelesti a freddo e, a differenza della partita col Venezia, la squadra di Baroni non riesce a rialzare la testa. Solo nel finale di primo tempo si vedono tentativi più concreti, ma di fatto la porta non viene centrata mai dagli attaccanti biancocelesti.

L’occasione più grande per la Lazio arriva alla scadere della prima frazione: il sesto angolo è quello buono, la palla esce bene dai piedi di Zaccagni. Romagnoli di testa prolunga per Castellanos nell’area piccola, è bravissimo però Ehizibue a immolarsi sulla linea di porta togliendo di fatto la palla dalla disponibilità dell’argentino. Baroni cambia all’intervallo, ma il risuolato non cambia. Casale esce e Patric entra, ma lo spagnolo si addormenta inspiegabilmente in area non intervenendo sulla percussione di Thauvin che segna il più facile dei gol al 50’. Baroni prova la mossa offensiva: fuori Noslin e Dele-Bashiru, dentro Isaksen e Dia per un 4-2-3-1 molto offensivo con il senegalese dietro a Castellanos.

La Lazio si ravviva, Kamara prova ad aiutarla: già ammonito, entra scomposto su Isaksen e viene espulso. I venti più recupero però non cambiano il copione a sufficienza: la Lazio ci prova, soprattutto con un buon Lazzari, ma le conclusioni latitano. Ci si mette poi anche la sfortuna: come nel primo tempo, nel finale del secondo la Lazio va a un passo dal gol. Lazzari crossa per Vecino che di testa stacca e prende la traversa. I sei minuti di recupero non cambiano granché: Isaksen trova il gol su una ribattuta ma la rete arriva troppo tardi. Puntuale, invece, arriva la sconfitta. Niente drammi, è solo agosto. Ma i soliti vecchi problemi rimangono un campanello d’allarme da non sottovalutare.