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Lazio, la responsabilità è collettiva. Ma nello spogliatoio c’è malumore

È senza dubbio da dividere tra tutti la responsabilità del delicato momento biancoceleste. Nello spogliatoio ci sarebbe del malumore: il punto

Tutte a processo, ma con il calendario che continua a correre, questa volta non ci sarà appello. Tutti ora si sentono colpevoli, ma anche vittime, di questo crollo. Da una parte Lotito non ha dato una mano nel mercato invernale, spendendo però in quello estivo. Dall'altra Sarri che già lo scorso maggio aveva detto come la "vecchia guardia" avesse dato tutto nella passata stagione e ora non riesce più a rianimare una Lazio in crisi.

Al banco degli imputati però vanno obbligatoriamente anche tutti i giocatori, responsabili di quanto spesso non fatto in campo, che si sento deresponsabilizzati da presidente e allenatore. Lamentano i rinnovi promessi e mai firmati, gli arretrati congelati e i premi per il raggiungimento degli ottavi di Champions. A questo si unisce poi la poca sopportazione di un gioco considerato forse ormai monotono e i toni del tecnico nello spogliatoio. Ma in questi casi si sa a pagare è sempre uno, prima della rivoluzione imperativa della rosa a giugno.


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