Il possibile autogol di Casale rimarrà nella categoria delle situazioni giustamente sventate dl Var. Non è invece un autogol quello di Ibanez, ma ci si avvicina molto. Se non altro perché si tratta del terzo derby in cui si rende protagonista a vantaggio della Lazio. Un momento sicuramente difficile quindi per il difensore, ma un momento capitato anche sulla sponda biancoceleste. È purtroppo impossibile da diventare infatti l’autorete di Negro il 17 dicembre 2000, nell’anno in cui la Roma vinse lo Scudetto conquistato l’anno precedente dalla Lazio. Proprio a riguardo, allora, la Gazzetta dello Sport ha intervistato uno dei protagonisti dell’epoca, Fabrizio Ravanelli. Queste le sue parole.
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Lazio, Ravanelli: “Il derby è molto sentito e lo percepiscono anche i giocatori”
Le parole dell'ex calciatore biancoceleste, intervistato in merito al recente derby segnato ancora una volta da un pesante errore di Ibanez
Ravanelli, che ricorda?
“Cose che capitano. Bisogna sdrammatizzare. Nesta era un difensore incredibile, ma i derby li sbagliava spesso. Anche Totti e De Rossi non sempre hanno fatto bene. Con Negro abbiamo sempre provato a sorridere degli errori. Sennò diventano fardelli insostenibili”.
Viveva male quei momenti?
“Difficile non farlo. Il derby è molto sentito, i giocatori lo percepiscono. Un errore, che sia semplice sfortuna o che sia negligenza, ferisce un popolo intero. I tifosi avversari, comprensibilmente, mettono anche il dito nella piaga. Per questo bisogna provare ad andare avanti, senza perdere la serenità”.
A Ibanez cosa consiglierebbe?
“I compagni devono stargli accanto, non fargli pesare l’episodio”.
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