Lazio, Radu: “Vi svelo un retroscena sulla lettera d’addio. Il futuro…”

Domenica il saluto all'Olimpico, sabato l'ultima partita in assoluto con la maglia della Lazio. Stefan Radu saluta quindi i colori biancocelesti dopo quindici anni e il record di presenze assolute nella storia ultracentenaria del club. Da adesso, sarà il momento di pensare al futuro. In merito, è stato proprio lo stesso difensore a parlarne ai microfoni di Prosport.

Queste le sue parole: "Gli ultimi giorni sono stati difficilissimi. Ho dormito davvero poco: prendevo sonno per un paio d'ore, mi alzavo e iniziavo a piangere. L'ho vissuto in maniera molto intensa, quando ti dedichi al calcio al 100% succede questo. Non ero un grande talento, ma mi sono dedicato con tutto me stesso per arrivare fin qui. Un aneddoto? Ho terminato di scrivere le ultime righe del mio discorso in macchina, davanti al centro sportivo. Sono uscito di casa alle 07:30 quando l'appuntamento era alle 09:00. Non sono riuscito a rimanere in casa un minuto di più. Io ringrazio ogni persona che mi abbia aiutato nel mio percorso. Ogni allenatore, compagno e dirigente che abbia avuto in Romania e in Italia, mi hanno aiutato tantissimo. 

Il futuro? Mi hanno fatto molte volte questa domanda, ma ancora non lo so. Adesso andrò in vacanza, poi inizierò a riflettere su cosa fare in futuro. Finora sono rimasto concentrato sul campo, non volevo distrazioni. Sicuramente continuerò ad allenarmi. Negli ultimi anni ho sviluppato questa passione, ma non parlo solo della palestra, anche della corsa. L'importante è rimanere attivo sia mentalmente che fisicamente. Da giovane non avevo quest'etica, la famiglia mi ha aiutato molto. E' stata la chiave per diventare ciò che sono ora. 

Sicuramente rimarremo a Roma, ma avrò molto più tempo per tornare in Romania. Non ho dimenticato le mie origini, i miei figli parlano perfettamente rumeno. A volte il desiderio di tornare a casa è tanto, mia mamma è lì e la mancanza è tanta".