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Lazio, si chiude la questione Zarate: arriva la sentenza della Cassazione

Lotito
La Cassazione chiude definitivamente l'affare Zarate, condannando la Lazio a pagare 1,6 milioni di euro agli agenti del giocatore argentino
Edoardo Benedetti Redattore 

Una querelle andata avanti per anni trova finalmente la propria fine. Si chiude infatti la questione tra Lazio Zarate, iniziata più di dieci anni fa. La sentenza vede la società biancoceleste costretta a pagare, stando a quanto riportato da La Repubblica, 1,6 milioni di euro alla società londinese Pluriel Limited. Si tratta di una rata dovuta dal club come corrispettivo pattuito nel contratto di mandato per trattare l'ingaggio dell'argentino nel maggio del 2009.

Tutto nasce con una causa per mobbing portata avanti da Zarate nei confronti della società, quando l'argentino venne messo fuori rosa a fine 2012. A sua volta, la società fece causa all'attaccante facendo leva su un presunto viaggio alla Maldive del numero 10 quando risultava essere malato. Qualche mese più tardi, il Collegio Arbitrale escluse il mobbing: a quel punto, Zarate firmò un nuovo contratto con il Velez, ottenendo poco più tardi l'autorizzazione dalla Fifa per giocare.

Lo scorso anno, fu la stessa società biancoceleste a dichiarare di aver vinto la causa contro il giocatore argentino, ma la storia si è conclusa solamente da poco. Pendeva infatti ancora infatti la questione con la Pluriel Limited. A riconoscere il diritto a percepire il milione e mezzo è stato prima il Tribuna di Roma (2014), poi la Corte d'Appello di Roma (2018) e, infine, la Cassazione. La società biancoceleste è stata condannata quindi a pagare 1,6 milioni di euro alla società londinese, più oltre 10mila euro di spese.

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