Lazio, quanto manca Ciro: ritrovarlo è l’imperativo per non sprecare la stagione

Chissà quanto pesa nella mente di Immobile quell’astinenza che dura ormai dalla prima metà di ottobre, fatta eccezione per la breve fiammata contro il Lecce a inizio gennaio. Mai, da quando è alla Lazio, aveva segnato così poco. Mai, nella sua carriera, aveva avuto tutti questi problemi fisici in una singola stagione. L’età è crudele per tutti, anche per chi ha scritto, scrive e scriverà ancora a lungo pagine indelebili della storia della Lazio. Ancor più crudele è però l’usura, quella a cui Ciro è sottoposto da anni per l’assenza di un vice all’altezza ma anche per la sua voglia di non uscire mai dal campo.

La dimostrazione è tutta nel cambio di ieri: braccia larghe, la frustrazione sottolineata anche da quel no più volte ripetuto con i movimenti della testa. Nessun caso: il cambio era concordato, al rientro in panchina abbraccio con Sarri e cinque a tutti i compagni. Ma Ciro sa che la Lazio ha bisogno dei suoi gol e della sua forma fisica migliore. Quello visto in campo nelle ultime uscite è un lontano parente dell’Immobile che la Lazio conosce. Tutto normale, considerando la forma fisica da ritrovare. Ma un problema grosso se i biancocelesti faticano a girare: manca la giocata del campione, in grado di risolvere anche le partite più bloccate.

Il ritmo serrato di un calendario folle, apparentemente interminabile dalla sosta per il Covid della stagione 2019/2020 in avanti, non concede però tregue. Dalla gara di sabato con l’Atalanta a un mese la Lazio giocherà cinque gare di campionato e almeno due di Conference, forse tre. Per questo sarà fondamentale ritrovare il miglior Immobile: per evitare di sprecare una stagione che, invece, potrebbe regalare soddisfazioni importanti. La classifica del resto parla ancora chiaro, nonostante tutto.