Lazio, Provedel per la storia: Cei nel mirino e il sogno record all-time

Arrivato quasi in sordina, tra il silenzio in generale e ancora qualche dubbio sui 10 milioni spesi per Maximiano. Ivan Provedel, dallo scorso agosto, si è preso la Lazio grazie anche al terreno fertile fattogli trovare dal portoghese, apparso mai realmente sicuro. Che la fiducia riposta in Maximiano sia poca è evidente e quanto accaduto prima del derby ne è il manifesto. Il portiere ex Spezia, febbricitante, che a Formello si trovava solo formalmente per salutare i compagni è stato convinto da un insistente Sarri a rimanere in quanto avrebbe di fatto giocato. Durante il derby il coinvolgimento di Provedel è stato sì minimo ma decisivo per la Lazio: prima della rete annullata alla Roma, il suo riflesso sul colpo di testa di Mancini è risultato provvidenziale. Prima il no a Mancini nel derby e poi quello (meno voluto) all’altro Mancini, il commissario tecnico azzurro. A Coverciano lo aveva chiamato insieme con Romagnoli ma che a causa dei trascorsi della febbre di Provedel ancora presenti ha dovuto ripiegare su Carnesecchi.

Il “portiere biondo” insieme con i suoi compagni di reparto guida una delle difese più solide della storia della Lazio. Con appena 19 gol subiti si stanno riscrivendo i record biancocelesti. Nonostante l’ottima annata, i 16 gol subiti da Pulici nella stagione 1972/73 risultano ancora comeun record inarrivabile a differenza però di quello dei clean sheet. Con gli attuali 16 in campionato, Provedel è il secondo in Europa alle spalle di Ter Stegen (19), e ha agganciato proprio il portiere del primo scudetto ed è a un passo dal primato della Lazio in A, i 17 di Cei nel 1963/64 considerando anche il 2-0 a tavolino col Messina. Il suo personale Olimpo sarebbe a quota 18, traguardo con doppia valenza, visto che è il record di porte inviolate ottenuto nel 2006/07.