Di Gianluca Mattalini
news
Lazio, Provedel si è già preso tutti: compagni, Sarri e tifosi
"Che finimondo, quel portiere biondo, si chiama Provedel". Canta felice il popolo della Lazio dopo il successo contro l'Inter. Sulle note di Il Cappello di Edoardo Vianello i tifosi rendono, giustamente, omaggio non solo ai giocatori di movimento che hanno annientato la compagine neroazzurra ma anche all'eroe silenzioso, venerdì, vestito di magenta. Timido, classico timbro dell'estremo Nord-Italia, di poche parole; Ivan Provedel quando si infila i guantoni tuttavia si trasforma. A fine partita guarda i compagni saltare davanti alla Curva Nord e prima di lasciarsi andare deve essere preso di forza da tutto il gruppo. Niente di recriminabile, il portiere classe '94 deve ancora entrare in confidenza con il calore biancoceleste.
Riflessi
—Se la Lazio è uscita con i tre punti dall'Olimpico venerdì sera, una buona parte del merito è di certo di Provedel. In confusione come il resto della squadra sul gol, dove non ha comunque eccessive colpe, è l'unico a rimanere in partita nei due minuti di buio successivi. La parata su Dumfries è degna di nota, lo stesso Inzaghi lo ha sottolineato a fine partita. Se la Lazio fosse andata sotto nel risultato nel giro di due minuti è difficile, anzi impossibile, immaginare un epilogo simile a quello che poi è stato. L'avventura da secondo portiere di Provedel in biancoceleste, durata appena cinque minuti, è già finita. Con sicurezza e personalità il portiere italo-russo si è già preso la Lazio.
Titolare
—Che Provedel, alla Lazio, non sarebbe arrivato per accomodarsi in panchina era certo. Difficile era da immaginare che gli sarebbe bastato così poco per conquistare l'intero mondo Lazio. Certamente l'errore di Maximiano gli ha spianato la strada ma Provedel ora la sua titolarità se la sta guadagnando minuto dopo minuto. Sicurezza tra i pali, magari una tecnica non bellissima da vedere ma di certo efficace. Una confidenza con la la palla tra i piedi da non sottovalutare, specialmente nel gioco di Sarri. Maximiano avrà di certo modo di giocarsi nuovamente le sue carte ma, per ora, la porta della Lazio ha un nuovo padrone.
© RIPRODUZIONE RISERVATA