Sport terribile il calcio: può bastare una frazione di secondo per essere condannato dal paradiso all'inferno. La Lazio, dal canto suo, lo sa bene avendo incarnato a più riprese i panni sia del boia che della vittima delle leggi non scritte del pallone. E la legge biancoceleste in questa Champions League comincia a delinearsi nitidamente: è tornata la zona Lazio. Sotto Simone Inzaghi ribattezzata zona Caicedo, i biancocelesti si stanno riscoprendo grandi negli ultimi minuti. E negli ultimi minuti arriva ancora il jackpot: da Roma a Galsgow, da Provedel a Pedro. Il parallelismo tra i due gol è nitido e non solo per il minuto o il peso specifico degli stessi, ma anche e soprattutto perché arrivati grazie all'applicazione di uno dei dettami laziali per eccellenza: il Non Mollare Mai.
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Lazio, da Provedel a Pedro: altro jackpot nel segno del Non Mollare Mai
Così cantava Francesco Scarcelli dando voce a lungo a un popolo intero. Popolo che ha sempre cercato di trasmettere questi valori a quei ragazzi in campo che quest'anno, almeno nelle notti di Champions, stanno incarnando e onorando a pieno. Il parallelismo tra i due gol è nitido perché nella somiglianza del gesto tecnico dominano fame e voglia di risultato. Il gol di Provedel è una perla per quello che è il gesto tecnico: inserimento degno di un pure numero 9. Quello di Pedro è l'ennesimo inno alla sua grandezza e intelligenza di gioco. La Lazio fa jackpot ancora e lo fa di nuovo all'ultimo secondo. A mister Sarri sta bene così, ma per il bene (fisico e mentale) dei tifosi a casa anche tre punti conquistati con tranquillità non verrebbero di certo disdegnati. L'importante però è Non Mollare Mai.
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