Provedel, il gol è già leggenda: punta la Nazionale e il rinnovo con la Lazio

Non vuole fermarsi Ivan Provedel, l'eroe della magica notte che ha coronato il ritorno in Champions League della Lazio. Quell'inserimento da attaccante puro al 95' fa esplodere i 50.000 dell'Olimpico. Resta impassibile, mentre tutto lo stadio trema per quello che è già diventato di diritto un gol storico per i biancocelesti. Ha fatto il giro del mondola testata del portiere friulano, da Marca all'Equipe alla BBC: tutti hanno celebrato il gesto tecnico dell'estremo difensore.

Una carriera nel segno della rivincita, dai tempi in cui s'impuntava per cambiare ruolo e mettersi definitivamente i guantoni, lasciandosi alle spalle un passato da bomber in Friuli, esperienza rispolverata nella notte europea per l'occasione. E anche a fine partita sottolinea più l'importanza della parata su Lino, sul quale ha chiuso la saracinesca negando il 2-0, che il gol che ha mandando in delirio la folla. "Voglio parare" - ribatte a più riprese alla stampa al termine del match. E poi c'è quell'etichetta - ormai lontana - di eterno secondo, che si è scrollato di dosso dal suo approdo nella Capitale.

Ora Ivan vede la Nazionale, subito convocato dal nuovo ct Spalletti seppur dietro a Donnarumma e Vicario nelle gerarchie. Si merita un premio anche dal punto di vista contrattuale: guadagna appena 1,2 milioni a stagione, lo stipendio più basso tra i big della Lazio. La politica della società non prevede ritocchi dopo un solo anno o una notte di gloria, ma forse è il caso di fare un'eccezione. Provedel ha già dimostrato sul campo di meritarsi un adeguamento, pronto ancora a blindare la porta biancoceleste e, chissà, magari a fare esultare ancora la Nord con un gesto di chi il fiuto del gol ce l'ha nel sangue e nel suo passato.

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