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Lazio, Provedel: “Sono felice per il mio primo ritiro qui. Lo scorso anno…”

redazionecittaceleste

Le dichiarazioni del giocatore biancoceleste al termine della seduta mattutina d'allenamento ad Auronzo di Cadore agli ordini di mister Sarri

Terzo giorno all'ombra delle Tre Cime di Lavaredo ufficialmente in archivio. Immobile e compagni hanno infatti terminato anche la seduta pomeridiana. Ci si avvicina alla prima amichevole in programma domenica alle 18:00 che vedrà la Lazio impegnata contro la rappresentativa locale. Al termine dell'allenamento Ivan Provedel ha parlato di questi primi giorni di ritiro ai microfoni ufficiali della società.

Siamo vicini casa tua, come ti senti?

"Siamo vicini casa mia. Mi fa piacere perché qualche amico e familiare riesce a venirmi a trovare. Il posto in cui siamo è bellissimo e c'è il sole, non male come ufficio". 

Per ora pochi gol nelle partitelle, una buona notizia?

"Bisogna chiedere al mister. Noi portieri preferiamo non prenderli, ma con il tempo arriveranno".

Come sta andando il ritiro?

"Siamo partiti forte da subito. Vedo i compagni carichi ed entusiasti, vogliamo arrivare al meglio a fine agosto per quando ci saranno gli impegni ufficiali"

Come sta la squadra?

"Siamo tutti molto carichi. Vogliamo fare bene e ripeterci in tutte le competizioni. Il silenzio è dovuto alla stanchezza, ma siamo concentrati. Qualche parola in meno può aiutare, specialmente all'inizio".

Rispetto al primo anno di Sarri la difesa è migliorata molto. Si può fare meglio?

"Si può sempre migliorare. Questo è il nostro obiettivo. Ci conosciamo ancora meglio rispetto agli scorsi mesi e questo ci agevola".

C'è già un obiettivo?

"Non stiamo parlando di queste cose perché non è il momento adatto. Adesso dobbiamo pensare a fare meglio e questo ci aiuterà ad andare avanti in coppa e campionato".

Tu sei molto saggio, è il tuo modo di fare anche nella vita privata?

"Io cerco sempre di parlare con i bimbi. A casa cerco di fare il papà, anche se sono un amico con i miei figli. Ma quando va ripreso lo faccio. Con i compagni e sul campo cerco di essere sempre serio, ma ogni tanto qualche cavolata la sparo anche io".

Primo anno eccezionale per te. Il secondo?

"Io non penso a queste cose. Il mio compito è fare del mio meglio e non mettermi pressioni ingiustificate. Sto facendo di tutto per meritarmi questa maglia. Conta solamente ciò che si fa domani: sono ovviamente felice per il primo anno, ma adesso è passato".

Il coro dei tifosi per te è una hit...

"Io non canto perché sono abbastanza stonato. Lo canto però nella mia testa. Mi fa piacere sentire il coro, specialmente in campo perché mi carica e mi rende felice". 

Il tuo rapporto con la gente è nato allo stadio e grazie alle prestazioni. Com'è averli vicini in ritiro?

"E' una cosa a cui inizialmente non pensavo. Sono stato catapultato in campo con il Bologna e mi sono fatto trovare pronto. Mi ha fatto molto piacere l'affetto dei tifosi e sentire la loro carica giornata dopo giornata. E' stata la mia forza. E' comunque un rapporto che va coltivato ogni giorno con i tifosi". 

Hai un rimpianto per una partita?

"Non ho rimpianti, faccio sempre del mio meglio. Se a volte non va come preventivato è comunque d'insegnamento. A Rotterdam contro il Feyenoord abbiamo preso un gol evitabile, è stato un episodio. Purtroppo fa parte del gioco"

Gli episodi sono stati decisivi in Europa?

"Sicuramente non abbiamo avuto lo stesso rendimento in coppa e in campionato. Siamo arrivati al punto che gli episodi hanno influito sulla qualificazione. Avremmo meritato qualcosa di più, ma potevamo evitare di arrivare a quel punto. L'importante è trarne un miglioramento. La Champions ha un'energia particolare e sarà bellissimo giocarla".