Non doveva essere della partita, al triplice fischio di Massimi è uscito da protagonista. L'esordio di Ivan Provedel difficilmente verrà dimenticato, di certo avrebbe preferito esordire in altre circostanze e non per l'espulsione di quello che comunque rimane il suo collega più stretto. Lanciato nella mischia il portiere italo-russo si fa trovare subito pronto; a valanga in uscita bassa a dire di no a De Silvestri dopo pochi minuti. Spiazzato sul rigore ma questo conta ben poco nella valutazione finale. Sicuro, sicurissimo con i piedi; dettagli non da poco per il gioco di mister Sarri e soprattutto tanta dimestichezza con le uscite alte, cosa che da tempo non si vedeva in casa Lazio.
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Lazio, Provedel esordio da sogno: ottimo tempismo e tre punti alla prima
Titolarità
Ora sorge inevitabilmente il dubbio sulla titolarità. Per la sfida con il Torino ovviamente si rivedrà Provedel ma la sensazione è che visti i due lati della medaglia mostrati dai portieri il numero 94 stia viaggiando spedito verso un posto fisso in campo. I tifosi sono già conquistati, spopola lo slogan "Dio vede e Provedel". Troppo presto per ora tirare le somme, i piedi devono rimanere ancora saldi a terra. Una buona partita non fa di Provedel il più forte come lo sbaglio, seppur clamoroso, non fa di Maximiano un portiere da terza categoria.
Dualismo
La soluzione più probabile è quella che vedrà Sarri optare per un dualismo. Una gerarchia ben definita potrebbe sì aiutare i portieri a trovare fiducia ma mai come adesso il portiere portoghese classe '99 ha bisogno di ritrovare questa fiducia da parte dei tifosi che dei suoi compagni di squadra. La vera certezza è che Provedel, dall'alto della sua esperienza, sarà fondamentale per il recupero mentale di Maximiano. La Lazio è un gruppo, lo dice da sempre e lo rimarca quando possibile, ora più che mai è il momento di dimostrarlo ancora.
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