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Lazio Primavera, sconfitta con il Cagliari: la classifica grida vendetta

Un altra sconfitta per la Lazio Primavera. Ora la classifica dei giovani biancocelesti ha bisogno di un'inversione di marcia

redazionecittaceleste

ROMA - Oggi pomeriggio la Lazio Primavera ha subito un altro pesante k.o. in campionato. L'1-2, maturato al Mirko Fersini di Formello contro il Cagliari, non ha fatto piacere ai calciatori e tantomeno alla dirigenza. Adesso la graduatoria della Primavera 1 vede i giovanili aquilotti sempre più al penultimo posto in classifica. Peggio della Lazio, ha fatto soltanto l'Ascoli che ha messo via un solo punto in undici partite già giocate. Due anni fa la Primavera biancoceleste militava nella seconda divisione ma, con impegno e sacrificio, era riuscita a tornare nel calcio che più gli compete. Ora però la retrocessione è tornata ad essere un incubo. Dopo il triplice fischio, il tecnico biancoceleste Leonardo Menichini, è intervenuto ai microfoni ufficiali del club per dire la sua:

 notizie Lazio: rinforzi Primavera

“È un momento difficile, delicato, ci mancano giocatori importanti alcuni elementi non sono al meglio ma non sono alla ricerca di alibi. Dobbiamo essere più attenti, contro il Cagliari abbiamo regalato due gol: una cosa simile non può accadere contro nessun avversario, altrimenti diventa molto dura. Serve più concentrazione e determinazione in determinati momenti della partita, abbiamo incassato il raddoppio a pochi secondi dal termine del primo tempo. In questo momento ci sta girando anche un po’ male. I ragazzi sono delusi, tutto sommato abbiamo disputato una buona partita: andare al riposo in svantaggio è diventato una montagna impossibile da scalare, soprattutto mentalmente. Dobbiamo confidare su tutta la forza del gruppo per invertire il trend. Non dobbiamo guardare la classifica ma pensare gara dopo gara scendendo in campo sempre al massimo. Gli episodi nel calcio pensano a tutti i livelli”.

Se si vorrà invertire il cammino bisognerà rimanere compatti. Purtroppo però, anche i calciatori che avrebbero dovuto fare la differenza come Raul Moro e Nicolò Armini, non riescono a brillare e tanto meno a fare la differenza.