Ancora una volta, la Lazio è costretta ad arrendersi e interrompere prematuramente il proprio cammino in Europa League. Se in passato però non era mancato qualcosa da recriminare ai biancocelesti, questa volta ai ragazzi di Sarri non si può dir nulla. Ai punti, che purtroppo nel calcio non contano nulla, avrebbero meritato senza dubbio il passaggio del turno. Soprattutto contando le tantissime assenze tra andata e ritorno con cui la Lazio ha dovuto fare i conti. Ma a passare il turno è il Porto, la Lazio si arrende ai sedicesimi e, ancora una volta, mastica amaro in Europa.
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Lazio, record di presenze in Europa League ma i risultati sono amari
I biancocelesti sono i più presenti dal 2009 a oggi ma, al massimo e in due occasioni, i quarti di finale sono stati il miglior piazzamento
C’è infatti un legame particolare, ma privo di grandi gioie, che unisce la Lazio e l’Europa League. Istituita nel 2009 al posto della decaduta Coppa UEFA, la seconda competizione europea è arrivata alla sua tredicesima edizione. Nel corso delle dodici precedenti, la squadra biancoceleste è stata presente ben otto volte. Nelle altre quattro edizioni, tre volte non si è qualificata e in un’occasione ha invece disputato la Champions League. Un feeling particolare, insomma, che porta non a caso la Lazio a essere la squadra più presente nel torneo dalla sua nascita a oggi.
I risultati, però, non sono mai stati particolarmente soddisfacenti per la Lazio. Nella prima stagione i biancocelesti si arresero ai gironi contro Villarreal, Salisburgo e Levski Sofia. Poi furono fatali i sedicesimi contro l’Atletico Madrid che vinse la coppa. Quindi la Lazio si arrese ai quarti - miglior risultato - con il Fenerbahce. Poi ai sedicesimi con il Ludogorets e agli ottavi con lo Sparta Praga. Quindi di nuovo l’arrivo ai quarti di finale nell’annata del blackout contro il Salisburgo. Poi ancora ai sedicesimi contro il Siviglia. E, ancora, l’eliminazione ai gironi contro Rennes, Cluj e Celtic Glasgow. Fino ad arrivare alla sfortunatissima gara di ieri sera, costata l’eliminazione contro il Porto di nuovo ai sedicesimi. Una storia fatta insomma di pochi alti e tanti bassi: da eliminazioni clamorose e incomprensibili a qualche conto aperto - forse ormai troppi - con la dea bendata.
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